VITAMINA C E SCORBUTO: BREVE STORIA
L’acido L-ascorbico (noto anche come vitamina C e principio antiscorbutico) è un composto organico presente in natura con proprietà antiossidanti.
La prima prova in cui fu correlata clinicamente e sperimentalmente la relazione carenza alimentare-malattia avvenne nel maggio del 1747 ad opera di un chirurgo della marina reale inglese, il dott. James Lind. Egli prese 12 membri dell’equipaggio affetti da scorbuto e li divise in sei gruppi da due persone ciascuno. Ad ogni gruppo fece assumere, oltre alle normali razioni alimentari, un composto particolare: sidro, acido solforico, aceto, spezie ed erbe, acqua di mare, arance e limoni. I risultati ottenuti permisero di dimostrare che effettivamente quest’ultima aggiunta permette di prevenire l’insorgere dello scorbuto.
Il suo “Treatise of the Scurvy“, contenente una famosa rassegna della letteratura sulla malattia, apparve nel 1753, quando era medico praticante a Edimburgo.
UNA MALATTIA CARENZIALE
Nel 1912, il chimico polacco naturalizzato statunitense Casimir Funk (1884-1967) ipotizzò, da studi su malattie carenziali, la presenza di composti che denominò vitamine. Sebbene abbia studiato soprattutto il beri-beri, egli ipotizzò che anche altre malattie (tra cui lo scorbuto) dipendessero da mancanza di specifiche vitamine.
Nel 1921 il composto antiscorbutico venne denominato vitamina C e tra il 1928 e 1933 esso venne isolato e cristallizzato da Joseph L. Svirbely e dallo scienziato ungherese naturalizzato statunitense Albert Szent-Gyorgyi Von Nagyrapolt (1893-1986) e, indipendentemente, da Charles Glen King.
Nel 1934, il chimico britannico Walter Norman Haworth (1883-1950) ed il biochimico polacco naturalizzato svizzero Tadeusz Reichstein (1897-1996), in maniera indipendente, riuscirono a sintetizzare la vitamina C.
Nel 1955 J.J. Burns scoprì che il motivo per cui alcuni mammiferi (tra cui la specie umana) non riescono a produrre autonomamente la vitamina C risiede nella mancanza dell’ultimo enzima della catena metabolica responsabile della sintesi di tale molecola: la L-gulonolattone ossidasi.
LO SCORBUTO
Lo scorbuto è una malattia ascrivibile al gruppo delle avitaminosi, caratterizzata da manifestazioni emorragico-ulcerose gengivali, cachessia, emorragie della cute, delle mucose e degli organi interni.
Una forma particolare di scorbuto è la malattia di Moeller-Barlow, con manifestazioni cliniche peculiari: le alterazioni gengivali (gengivite fungoso-emorragica) si manifestano solo dopo l’eruzione dei denti, mentre prima prevale la sintomatologia ossea: dolorabilità a carico delle ossa interessate, emorragie sottoperiostee con alterazioni della zona prossima all’epifisi e distacco epifisario.
La terapia è specifica come la profilassi: somministrazione di vitamina C, per via orale o parenterale.
etimologia
Come si legge nel sito della Treccani, la parola scorbuto deriva dal latino scorbuthus, che a sua volta proviene dallo scandinavo skōrbjug, formato dalle radici skyr «latte cagliato» e bjugr «edema». Come possiamo vedere, il termine inglese ‘scurvy‘ non si allontana da quello scandinavo.
Perciò in origine, scorbutico non era colui che aveva mancanza di Vitamina C e nemmeno colui che aveva i sintomi clinici definiti dello scorbuto, ma colui che era affetto da «edema provocato da abuso di latte cagliato».
Come possiamo vedere, la parola scorbutico ha avuto in questo millennio almeno altri due diversi significati da quello in uso oggi, dal punto di vista psicologico (scontroso, irascibile, ecc.).
vedi:
- https://cargocollective.com/benzilla/History-of-Scurvy
- https://www.bbc.com/news/uk-england-37320399
- http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_ascorbico
- http://www.treccani.it/enciclopedia/scorbuto/
- https://en.wiktionary.org/wiki/scurvy#:~:text=Etymology,sk%C3%B6rbjugg%20(%E2%80%9Cscurvy%E2%80%9D).