Una guarigione miracolosa della medicina teurgica nell’antica Roma
Il Grutero (Jan Gruter, filologo e storico fiammingo vissuto a cavallo tra il XVI e XVII secolo, ndr) fu il primo a trar copia di quelle [iscrizioni] ritrovate nelle vicinanze di Roma nell’isola del Tevere, dove era anticamente un Tempio di Esculapio. L’Hundertmark le fece incidere in rame e le illustrò assai dottamente.
Eccone la versione:
“In questi giorni, ad un certo Gaio cieco fu dato quell’oracolo, che si recasse al sacro altare, e si mettesse a pregare; dalla parte destra passasse alla sinistra, e ponesse le cinque dita sopra l’altare e che alzasse la mano e l’applicasse sopra i propri occhi e recuperò la vista alla presenza del popolo giulivo e congratulante perchè accadevano grandi prodigi sotto il nostro Augusto Antonino”.
vedi:
- tratto da “Storia Prammatica della Medicina” di K. Sprengel