Un pioniere dell’ecografia: il dottor Douglass Howry

un pioniere dell’ecografia: il dottor Douglass Howry

La foto mostra il dr. Douglass Howry mentre lavora sul suo “Somascope” per creare una scansione della testa. Uno specchio è posto di fronte alla faccia del soggetto studiato.

I dottori Douglass Howry (25febbraio 1920 – giugno 1969) e Joseph Holmes (1902-1982) lavorando presso l’Università del Colorado agli inizi degli anni cinquanta del novecento,  furono dei pionieri nell’uso degli ultrasuoni in modalità 2D e B mode .

Essi inventarono uno scanner con un trasduttore che veniva messo in contatto diretto con il paziente. Questo ha cambiato drasticamente le procedure ecografiche.

Howry ed Holmes svilupparono uno scanner a braccio articolato a più articolazioni. Essi furono così  in grado di posizionare il trasduttore a mano e spostarlo in vari angoli per ottenere le migliori immagini ad ultrasuoni. Questo era il nonno delle macchine moderne che sono più piccole, più portatili e più facili da trasportare e da usare.


il somascope

Il ‘Somascope’ originale di Howry, Bliss, Posakony and Cushman così come appare nella sezione di Medicina su ‘Life Magazine®’ nel 1954.

Il dr. Douglass Howry riuscì a dimostrare che un eco ultrasonico individua un’interfaccia tra le varie strutture dei tessuti, come quelle tra il grasso ed i muscoli, cosicché le singole strutture possono essere  sottolineate. Supportato dal suo amico nefrologo e collega Joseph Holmes che era direttore dei laboratori di ricerca medica, Howry produsse nel 1951, con William Roderic Bliss e Gerald J. Posakony, entrambi ingegneri, la ‘vasca di immersione con sistema ad ultrasuoni ( the ‘Immersion tank ultrasound system‘ ), il primo sistema bidimensionale B-mode (o PPI, plan position indication mode) a scansione lineare.

Nel 1952 e nel 1953 furono pubblicate due immagini bidimensionali in sezione trasversale, che dimostrarono in modo convincente che con gli ultrasuoni si potevano ottenere immagini 2-D interpretabili di strutture e patologie organiche interne. Il team produsse lo “Somascope“, uno scanner circonferenziale composto, nel 1954. Il trasduttore del ‘somascope’ era montato attorno al bordo di una grande vasca di immersione in metallo piena d’acqua. La macchina era in grado di effettuare scansioni di un organo intra-addominale da diverse angolazioni per produrre un’immagine più leggibile. Le immagini ecografiche venivano definite “somagrammi“.


Riferimenti:

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *