Un intervento chirurgico del 1825

UN INTERVENTO CHIRURGICO DI DUECENTO ANNI FA

Tavola I tratta dall’opera di Lizars.

Nel 1825 il chirurgo ed anatomista scozzese John Lizars pubblicò un’opera dal titolo ‘Osservazioni sull’Estrazione di Ovaia malate‘ che descriveva una serie di interventi chirurgici in ambito ginecologico.
Questa è la storia di una donna di 36 anni, Janet, operata il 27febbraio 1825. La paziente aveva l’addome ingrossato tanto come una gravida all’ottavo mese e lamentava dolore in regione lombosacrale con difficoltà della respirazione.
Il suo dolore aumentava costantemente e l’alvo diventava sempre più costipato. Nell’arco del tempo le vennero somministrati una serie di medicinali tra cui prodotti con supposta efficacia diuretica. Ma senza beneficio.
Così il dott. Lizars, pregato dalla stessa paziente, decise di operarla ipotizzando che la causa della malattia risiedesse in un disturbo ovarico. Il giorno prima dell’intervento le somministrò della gialappa.


L’operazione

Tavola V tratta dall’opera di LIzars.

L’intervento chirurgico iniziò con un’incisione longitudinale, dallo sterno al pube. Durante l’intervento, l’intestino, che tendeva a fuoriuscire, fu avvolto in un asciugamano imbevuto di acqua calda. Una volta esposto l’ovaio malato, il tumore fu reciso dal peduncolo. Durante tutto l’intervento la paziente sopportò il dolore, prevalentemente localizzato in sede lombosacrale.
Il dott. Lizars esaminò il resto dell’addome. L’altro ovaio appariva tumefatto, ma egli decise che non era necessario rimuoverlo.
Le labbra della ferita chirurgica furono richiuse con punti di sutura adesiva e strisce adesive. La paziente fu riportata a letto e le venne somministrato del laudano come antidolorifico.


LA CONVALESCENZA

Nei giorni successivi all’intervento la paziente appariva stanca, febbrile, tachicardica (polso 130 battiti per minuto), disidrata, sofferente e con continua flatulenza. Le furono somministrate menta piperita, olio di ricino e gocce di tintura di oppio.
Dopo un mese la ferita chirurgica appariva unita e ferma con secrezioni ‘insignificanti e ferme’. Le venne concesso di bere due bicchieri di vino al giorno dopo che le era piaciuto il primo.
Dopo due mesi la paziente camminava per casa, anche se continuava a lamentare dolori. Le vennero applicate delle sanguisughe.
Le due immagini delle tavole mostrano l’addome di Janet, il giorno dell’intervento e poco più di due mesi dopo, il 9 maggio. Oltre non si racconta di questo caso clinico.


BIBLIOGRAFIA:

 

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