TRATTAMENTO DELLE OSSA FRATTURATE E ‘ACCAVALLATE’ NELL’ANTICA ROMA
“Accade talora che le ossa si riuniscano accavallate, dal che e più corto si rimane il membro e disforme; e se le estremità dei pezzi fratturati sono acute, fanno sentire continue e moleste punture. Perchè si conviene rompere da capo le ossa, e ricomporle in maniera diritta; la qual cosa si fa in questo modo.
Con acqua calda in gran quantità si fomenta quel membro, e si stropiccia di impiastro liquido, e si estende; il medico in questo mezzo tastando le ossa, le quali per essere ancora tenero il callo, con le mani le distacca, e spinge quello che sormonta alla sua sede; e se non ebbe forza bastevole, oppone a quella parte da cui l’osso è inclinato, una stecca avvolta di lana, e così comprimendola con la fascia, lo costringe ad assumere di nuovo la sua antica sede.”
Tratto dal
- “De Medicina” di A. C. Celso, I secolo dc