Trattamento delle varicosi nell’Antica Roma

TRATTAMENTO DELLE VARICosi NELL’ANTICA ROMA

Celebre bassorilievo del Museo Nazionale di Atene che rappresenta una gamba affetta da una safena varicosa (400 avanti Cristo ca).

“Alle gambe … nate le varici, si tolgono in maniera non difficoltosa. …
Se è retta e … se di media grandezza è meglio bruciarle. Se è serpentina ed attorcigliata … ancora più utile sarà levarla.
Il modo di bruciare è questo. Si incide la cute sovrapposta: messa allo scoperto la vena, si prema con ferro infuocato sottile ed ottuso, stando attenti a non incendiare le labbra della ferita fatta, … indi si governa con quei rimedi con cui si sanano le scottature.
[Le varici] Si recidono a questo modo. Tagliata la pelle sopra la vena, si prendono con uncinetti le labbra, e la vena con il coltello si distacca tutt’intorno dal corpo, stando attenti a non offenderla; le si pone sotto l’uncinetto ottuso, … La vena, tirata a sé con l’uncinetto, si recide; poi dove l’amo è vicino, si tira e si sradica, e qui nuovamente si taglia. Ed in tal modo, liberata ovunque dalle varici la gamba, si riuniscono insieme i margini della ferita e vi si pone un impiastro colloso.” 


tratto dal:

 

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