COSI’ SI “SCONFIGGEVA” LA TOSSE CONVULSIVA POCHI DECENNI PRIMA CHE GLI SCIENZIATI SCOPRISSERO VIRUS E BATTERI E SVILUPPASSERO VACCINI ED ANTIBIOTICI.
“Nella epidemia di tosse convulsiva osservata nel 1831- 1833- 1837 venne generalmente notato lo sviluppo ed il seguente andamento progressivo.
Da principio era un torpore generale delle membra ed un languore di forze che opprimeva; poche ore dopo le membra stesse e le articolazioni si facevano dolenti e fiacche. Nasceva un prurito alla gola che si convertiva poscia in bruciore; molestava la sete, cruciava ognor più il dolore alle fauci; ed il molesto prurito si estendeva alla laringe e ai bronchi, svegliava la tosse secca, frequente, soffocativa e convulsa, che faticava il respiro e conquideva ognor più le forze già affievolite e lasse. Inquietudini e smanie generali, orripilazioni e cefalee tenevano dietro a quel catarro cruccioso; e da tutto questo insieme nasceva la febbre viva, ardente e infiammatoria. La quale, mantenendosi a pochi dì, declinava poscia e si scioglieva per lo più per via del sudore.
Progenie inesauribili di vapori malefici, e di principi ostili alla natura degli animali, nebbie, e venti e terremoti, e vulcani e piogge e siccità e meteore di ogni guisa vennero incolpati ad un tempo, come i gran motori principali onde il turbamento dell’atmosfera e dello stato cosmico-tellurico succede.
Il trattamento terapeutico nella tosse convulsiva epidemica era complicato non rade volte, contradditorio, incongruente, abbenchè in generale fosse antiflogistico. Il salasso ed il sanguisugo vennero messi in uso a questo fine. Insieme a questi mezzi venne pur l’uso dei blandi sudoriferi, tutti della classe dei contro stimolanti, quali il sambuco, il thè, la verbena trisilla, ed altri. Per questa maniera, aggiungendo a tutto questo il riposo assoluto e la dieta rigorosa.
Per questa maniera si vinse la tosse epidemica del 1831-33-37.”
[ Dr. Francesco Freschi di Piacenza, 1840 “Commento alla Storia Pratica della Medica” di K. Sprengel]
Nel 1932 un’epidemia di pertosse colpì Atlanta, in Georgia, USA. La pediatra Leila Alice Denmark (1898-2012) iniziò a studiare la malattia.
Sei anni dopo il suo lavoro fu pubblicato sul Journal of the American Medical Association, e in partnership con la Emory University e la compagnia farmaceutica Eli Lilly sviluppò il primo vaccino della pertosse.