Trattamento dei ‘vizi’ delle ossa craniche nell’Antica Roma
Come si recide l’osso; e sul modiolo e sul trapano [chiamato “terebra” da Celso], strumenti adatti a ciò.
Nell’immagine: la Terebra [o trapano], che era uno strumento chirurgico utilizzato nell’antichità.
“L’osso si taglia in due modi. Se piccolo è il vizio, con il modiolo, detto dai Greci “koinicida”; se è grande con il trapano.
Il modiolo è un ferro concavo e tondo, dentato ai margini inferiori, nei cui mezzo si mette una punta anch’essa circondata da un cerchio inferiore.
Vi sono due tipi di trapano. Uno simile quello di cui fanno uso i fabbri, l’altro di capitello più lungo….
Se il vizio si trova in un piccolo spazio sì che il modiolo possa comprenderlo, si deve usare a preferenza questo; … quello con corda, a modo del trapano si gira …
Ma se il vizio avrà maggiore estensione … si dovrà usare il trapano. Si fa con questo sul confine tra l’osso viziato e quello sano un foro, poi un altro non molto discosto da questo, e poi anche un terzo lungo il tratto che si deve separare … Poi, uno scalpello a taglio intromesso con un martello da un foro all’altro distacca ciò che è rimasto in mezzo; …
il custode della membrana [perforata sul cranio], proteggimeningi, si chiama con termine greco “meningofilaca” [meningophylax]. Essa è una lamina di rame, forte, un poco adunca, liscia alla parte di fuori, che introdotta protegge il cervello …
Due sono i pericoli nelle percosse della testa: o che l’osso si fenda o si deprima. …
quando l’osso si infossa, viene schiacciata anche la membrana del cervello, …
In questo incidenti conviene agire in modo da rimuovere la minor quantità possibile di osso. … se vi sono frammenti che si muovono e che si possono rimuovere facilmente, con tenaglietta a questo scopo si devono raccogliere … [se ciò non è possibile] si deve sottoporre quella laminetta [la meningofilaca] per dare riparo alla membrana del cervello, …
di forte aceto si deve spruzzare la membrana, affinchè se da esso fluisce sangue, si arresti; …
Si scansi nelle fratture del capo, fino a che la cicatrice non sia ferma e stabile, il sole, la venere [cioè far sesso], il bagno frequente ed il troppo vino.”
Tratto dal:
- “De Medicina” di A. C. Celso, I secolo dc
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