Tra anima e cervello nel seicento: Thomas Willis e Renato Cartesio

TRA ANIMA E CERVELLO NEL SEICENTO: thomas WILLIS E renato CARTESIO, OVVERO LA SCIENZA PRENDE IL POSTO DELLA FILOSOFIA

Il principale contributo di Thomas Willis (1621-1675) alla Medicina riguardò lo studio della morfologia del sistema nervoso, incluse embriologia, anatomia comparata ed anatomia patologica, come base per la comprensione delle malattie neurologiche.
Nel 1664, fu pubblicato il “Cerebri Anatome” di Willis, mentre Renato Cartesio (31marzo 1596 – 11febbraio 1650) iniziò la distribuzione del suo “Traite’ de l’homme“.

Entrambi gli autori, nel loro sforzo di comprendere il rapporto tra Anima e Corpo, condivisero l’obiettivo della comprensione della struttura e della funzione del sistema nervoso; ma i loro approcci furono molto diversi.


una scienza moderna

Thomas Willis

Cartesio immaginò i nervi come un sistema corde e di tubi vuoti che producono movimenti governati dalla ghiandola pineale collocata al centro del cervello, accettando la nozione medievale degli ‘spiriti animali‘ che partono dal cuore ed arrivano al cervello trasformandosi in ‘spiriti razionali’.
Le ambizioni di Willis erano più modeste: egli non speculò sulle relazioni tra Anima e Corpo, ma si limitò ad osservare la reale struttura del sistema nervoso normale al solo fine di comprendere la causa delle patologie, comparando le strutture morfologiche dei cervelli umani con quelli di altri animali.


tratto da:

Un pensiero su “Tra anima e cervello nel seicento: Thomas Willis e Renato Cartesio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *