TANTI AUGURI ALLO SCOPRITORE DELL’HELICOBACTER PYLORI
La mia avventura con Helicobacter iniziò nel giugno 1979. Una biopsia di routine mostrava una grave gastrite cronica attiva. …
C’erano numerosi linfociti e plasmacellule nello stroma. Sulla superficie era visibile una sottile linea blu, che ad microscopio ad alta potenza pensavo consistesse in numerosi batteri. I miei colleghi riuscivano vederli, quindi li colorai e riuscimmo a vedere facilmente numerosi batteri con il microscopio a bassa potenza. Con il microscopio ad alta potenza, erano ovviamente piccoli bacilli curvi e a spirale, applicati strettamente sulla superficie epiteliale e spesso disposti in palizzate. …
I miei colleghi alla fine credettero che i batteri fossero lì. Tuttavia, dubitarono della loro importanza e mi sfidarono a trovare altri casi. Pensai che ciò fosse degno di ulteriori studi, quindi continuai a cercare e, con mia sorpresa, li trovai in un numero abbastanza significativo di biopsie. … Un’altra caratteristica interessante divenne gradualmente evidente con l’aumentare della mia esperienza. Scoprii che i batteri erano facilmente visibili su molti campioni chirurgici (in quel periodo non esistevano ancora i farmaci gastroprotetttori, nelle ulcere gastroduodenali erano molte e la terapia chirurgica era terapia elettiva, ndr). … Presto divenne chiaro che gli organismi sferici erano la forma degenerante di Helicobacter. …
Io non riuscivo a convincere i clinici dell’importanza dei micro-organismi. In generale, essi non credevano affatto che fossero lì e mi dicevano “Tutti sanno che lo stomaco è sterile”. …
Io lavoravo in un laboratorio, senza il contatto con i pazienti. Sebbene la qualità dei tessuti fosse di gran lunga migliore rispetto a prima dell’epoca degli endoscopi flessibili, la maggior parte delle biopsie gastriche erano prelevate da lesioni visibili come ulcere, per diagnosticare o escludere il carcinoma. Di conseguenza, l’istologia mostrava spesso gli effetti della lesione vicina. Avevo bisogno di biopsie della mucosa antrale apparentemente intatta, per mostrare gli effetti dei batteri senza gli effetti concorrenti di altre lesioni. L’idea di prendere biopsie gastriche per coltura era considerata ridicola. Il benessere del paziente era la considerazione principale. …
Dopo due anni avevo raccolto molti casi ed ero quasi pronto a pubblicare i miei risultati. Quindi Barry Marshall, il nuovo “consulente” di gastroenterologia, venne nel mio laboratorio e mi chiese di vedere il mio lavoro. Egli fu la prima persona a mostrare interesse verso il mio lavoro. …
Nel 1982, ottenemmo biopsie per coltura ed esame istologico da 100 pazienti ambulatoriali consecutivi sottoposti a gastroscopia. La maggior parte di loro lamentava sintomi dispeptici o dolore, quindi non fu possibile indagare su questo. Tutti completarono un protocollo clinico dettagliato che elencava tutti i sintomi a cui Barry poteva pensare. I risultati furono totalmente inaspettati. … I report delle gastroscopie furono sorprendenti. Essi dimostrarono che l’infezione gastrica era strettamente correlata all’ulcera duodenale. La maggior parte delle ulcere gastriche erano associate all’infezione, ma ogni paziente con ulcera duodenale era infetto. La “gastrite”, osservata alla gastroscopia, non era correlata né all’istologia né ai batteri.
Inizialmente, nessun batterio veniva coltivato. Infine, le piastre incubate per cinque giorni durante le vacanze di Pasqua mostrarono una cultura di un nuovo tipo di batteri, non descritto in precedenza. I tecnici di microbiologia avevano precedentemente trattato le nostre piastre per la cultura della ricerca come colture di routine e avevano scartato le piastre negative a 48 ore. Successivamente, le piastre furono lasciate maturare e vennero ottenute diverse altre culture. I batteri mostravano molte caratteristiche del Campylobacter, ma erano insoliti e alla fine furono considerati come un nuovo genere, ora chiamato Helicobacter. …
Io continuai come patologo clinico, con il mio interesse per l’Helicobacter. … I metodi originali per la diagnosi e il trattamento vennero tutti suggeriti da Barry. Io ero coinvolto come patologo nei tentativi di soddisfare i postulati di Koch, nello sviluppo del test del respiro per la diagnosi, nel migliorare i metodi di cultura e nel completare gli studi sull’ulcera duodenale. I pazienti con Helicobacter mostravano notevoli variazioni. Io fui coinvolto in questi primi esempi.
• Barry si è procurato una grave gastrite attiva, con disgusto di sua moglie, nel tentativo di soddisfare i postulati di Koch.
• Morris, in Nuova Zelanda, si procurò una gastrite cronica ed impiegò anni per curarla.
• Mia moglie sviluppò l’artrite e, non appena assunse i FANS, manifestò un forte dolore epigastrico. L’interruzione dell’assunzione dei FANS interruppe questa sintomatologia. La mandai da Barry, che le trovato Helicobacter, la curata ed essa fu in grado di riprendere i FANS. Non dare per scontato che i FANS siano l’unica parte colpevole.
• La maggior parte dei pazienti non ha sintomi. Questa fu in realtà una delle nostre maggiori difficoltà. Io sono stato un esempio. Dopo che lei si era curata, mia moglie si è lamentò della mia alitosi. Ero positivo per l’H. pylori e dopo il trattamento è tornata la felicità coniugale.
[Dal discorso di ringraziamento del dott. Robin Warren alla consegna del Nobel per la Medicina del 2005]
L’Helicobacter Pylori è un batterio gram negativo flagellato acido-tollerante, il cui habitat ideale è il muco gastrico situato nello stomaco umano. Il batterio vive soltanto in ambiente acido protetto da uno strato di muco; per questo motivo si trova solo nello stomaco. Una volta insediatosi nello stomaco, non fa altro che sottoporre la mucosa ai metaboliti tossici da esso prodotti. Il batterio può produrre sostanze che causano danni alle cellule e con il tempo possono sopraggiungere gastrite e ulcera.
Si deve la sua scoperta a un evento casuale: nella pasqua del 1982 gli scienziati australiani, il patologo J. Robin Warren (nato nel 1937) ed il gastroenterologo Barry J. Marshall (nato nel 1951) dimenticarono nell’armadietto del loro laboratorio delle piastre contenenti succhi gastrici.
H. Pylori
Dopo poco tempo essi notarono la formazione di una patina sulla superficie delle piastre: erano colonie batteriche di Helicobacter pylori. Contrariamente a quanto si riteneva all’epoca, queste colonie dimostravano che lo stomaco non è sterile. Nel 1982, quando questo batterio fu scoperto da Marshall e Warren, lo stress e lo stile di vita erano considerati le principali cause dell’ulcera peptica. Ora è fermamente stabilito che l’Helicobacter pylori provoca oltre il 90% delle ulcere duodenali e fino all’80% delle ulcere gastriche. Il legame tra l’infezione da Helicobacter pylori e la successiva gastrite e ulcera peptica è stato stabilito attraverso studi su volontari umani, studi con trattamento antibiotico e studi epidemiologici.
I due ricercatori australiani non furono per la verità i primi a scoprire il batterio responsabile dell’ulcera. Infatti esso fu per la prima volta isolato nel 1893 dal medico italiano Giulio Bizzozero, che rilevò il batterio nello stomaco di cani.
marshall, un’autocavia umana
Come spesso accade, Bizzozero non seppe però intuire l’importanza di quanto era davanti ai suoi occhi e così si dovette aspettare ancora quasi un secolo per capire cosa il batterio “a virgola” fosse capace di fare.
Siamo nel 1984. Berry Marshall, il collega di Warren (e co-vincitore del Nobel per la Medicina 2005, non riusciva a trovare un modello animale in cui sviluppare il batterio per dimostrare i postulati di Koch. D’altra parte aveva notato come le terapia con antibiotici e bismuto fossero efficaci nei pazienti.
Così fece da cavia a sè stesso senza discuterne con il comitato etico dell’ospedale. I sintomi furono più gravi di quanto egli stesso si aspettasse ma, grazie all’insistenza della moglie, egli si curò con successo.
VEDI:
- https://it.wikipedia.org/wiki/Helicobacter_pylori
- https://www.nobelprize.org/prizes/medicine/2005/press-release/
- https://www.nobelprize.org/prizes/medicine/2005/warren/biographical/
- https://www.nobelprize.org/uploads/2018/06/warren-lecture.pdf
- https://www.nobelprize.org/prizes/medicine/2005/marshall/biographical/