Il racconto del primo trapianto di organi da vivente

IL DOTT. JOSEPH E. MURRAY RACCONTA IL PRIMO TRAPIANTO D’ORGANO DI SUCCESSO

Joseph Edward Murray (Milford, 1º aprile 1919 – Boston, 26 novembre 2012)

I gemelli Richard e Ronald Herrick

Nell’autunno del 1954, il dottor Donald Miller del “U.S. Public Health Service” chiamò al telefono il dottor Merrill facendo riferimento ad un paziente con grave malattia renale. Il dottor Miller suggerì l’opportunità di un trapianto di un rene, dal momento che il paziente aveva un fratello gemello sano. Inutile dire che la squadra trapianti [del “Peter Bent Brigham Hospital” di Boston, USA] era interessata alla possibilità di un trapianto di rene ‘geneticamente compatibile‘. L’ innesto della pelle è stata già eseguita; i farmaci e la dialisi già utilizzati, e noi eravamo pronti ad applicare la nostra tecnica chirurgica di laboratorio all’uomo.

L’unico problema rimasto era la decisione etica relativa alla rimozione di un organo sano da una persona normale a beneficio di qualcun altro. Per la prima volta nella storia della Medicina, una persona normale sana doveva essere sottoposta ad un intervento chirurgico importante non a suo beneficio. Dopo molte consultazioni con medici esperti all’interno e al di fuori del Brigham e con religiosi diversi, ritenemmo ragionevole offrire le operazioni al ricevente, al donatore e alla loro famiglia. Discutemmo in dettaglio i preparativi, l’anestesia, le operazioni, le possibili complicazioni e i risultati attesi.

Alla conclusione dell’ultima discussione pre-operativa, il donatore chiese se l’Ospedale sarebbe stato responsabile della sua assistenza sanitaria per il resto della sua vita se avesse deciso di donare il rene. Il Dottor Harrison, il chirurgo per il donatore, disse: “certo che no.” ma ha subito proseguì con la domanda: “Ronald, pensi che qualcuno in questa stanza si rifiuterebbe mai di prendersi cura di te se avessi bisogno di aiuto?” Ronald si fermò, e poi capì che il suo futuro dipendeva dal nostro senso di responsabilità professionale piuttosto che dalle assicurazioni legali.

Una volta che i pazienti e la squadra hanno decisero di procedere con il trapianto, un ulteriore onere professionale ricadde sul chirurgo che operava il donatore, perché ‘il paziente doveva sopravvivere normalmente’. Al contrario, il chirurgo che eseguiva il trapianto stava operando su un paziente altrimenti destinato a morire, e il nefrologo che si prendeva cura di questi pazienti gravemente malati non poteva essere criticato per la mancanza di cure.

Dopo l’intervento il rene trapiantato funzionò immediatamente con un notevole miglioramento dello stato renale e cardiopolmonare del paziente. Questo spettacolare successo è stata una dimostrazione chiara che il trapianto di organi poteva essere uno strumento salvavita.

[Joseph Murray alla consegna del Premio Nobel per la Medicina e Fisiologia nel 1990]


il primo trapianto di rene

Il dottor Joseph E. Murray, al centro di fronte alla telecamera, si vede mentre esegue il primo trapianto di organi, il 23 dicembre 1954, al “Peter Bent Brigham Hospital” di Boston.
Murray portò a termine con successo il primo trapianto di reni tra gemelli (i gemelli Herrick). Ronald Herrick era il donatore e Richard il ricevente. Richard visse per altri 8 anni dopo l’intervento, essendo deceduto nel 1963. Ronald, il primo donatore vivente di organi è vissuto fino all’età 79 anni, essendo deceduto il 29 dicembre 2010.

Tra il 1988 e il 2011, oltre mezzo milione di organi sono stati trapiantati negli Stati Uniti, secondo lo “U.S. Department of Health and Human Services” (HHS).


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