Pediatria nel medioevo: Aldobrandino da Siena

Pediatria nel medioevo: Aldobrandino da Siena

Aldobrandino da Siena (? – 1296? )

Il trattato di Aldobrandino da Siena non presenta alcun titolo nei manoscritti, ma viene designato solitamente come ‘Régime du corps‘ secondo l’incipit del manoscritto della “Biblioteca Nazionale di Parigi” «Cy s’ensuit le livre nommé le regime du corps que fist jadiz maistre Alebrandin».
Aldobrandino da Siena (… – 1296?) è stato un medico italiano che visse in Francia nella seconda metà del XIII secolo. L’opera, un trattato di igiene, di dietetica, puericultura e fisiognomica è composto in lingua francese in quanto in quel periodo (1256 dc circa) il maestro Aldobrandino si trovava alla corte di Beatrice di Provenza. La compilazione è basata su traduzioni latine di opere di Avicenna, Isacco Giudeo, Costantino l’Africano e Rhazes. Il trattato di Aldobrandino da Siena ha il merito di essere il primo scritto di Medicina del Medioevo redatto in lingua volgare invece che in latino.


Aldobrandino visto dal Pazzini

Per la Chiesa nel Medioevo, il desiderio sessuale era un peccato, tollerato, all’interno del matrimonio, solo come mezzo per procreare. Questo codice francese contiene 132 fogli, una grande miniatura in colori ed oro e numerose iniziali istoriate. Il capolettera sul foglio 9v del ‘Regime du Corps‘ di Aldobrandino da Siena mostra un uomo e una donna a che giacciono a letto.

Secondo lo storico della Medicina Adalberto Pazzini, la parte più interessante del trattatello è quella che si occupa di puericultura. Nel Medioevo ci si presenta, assai interessante per questo tema, un libro scritto da maestro Aldobrandino da Siena nel 1256, intitolato ‘Régime du corps. Questo libro fu scritto in francese in quanto in quel periodo il maestro Aldobrandino si trovava alla corte di Beatrice di Provenza.
Le cure prescritte per il neonato (puericultura) e poi per il bambino cominciano fino dal momento della nascita riguardo a: lavaggi subito dopo il parto, pulizia delle orecchie e delle narici, taglio delle unghie (affinché il neonato non abbia a graffiarsi), unzione delle spalle mediante olio di oliva, sistema di fasciatura, posizione della culla e modo di addormentare il neonato.
Egli da indicazioni su come eseguire l’allattamento, che doveva essere praticato con un principio di orario. Il maestro senese si preoccupava che la nutrice non avesse mammelle troppo voluminose, per paura che il lattante non avesse a schiacciarsi il naso. Nel periodo della dentizione, le gengive dovevano essere strofinate con salgemma, grasso di pollo o con pane masticato dalla nutrice stessa.
Questo trattatello, che fu tradotto in italiano da ser Zuccaro Bencivenni, può essere considerato come la prima opera di pediatria, o meglio di puericultura.


TRATTO DA:

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *