L’esperimento di ERNEST HENRY Starling (1914) sul cuore canino:
Descrizione: Il sangue entra nell’atrio destro da un reservoir, e la quantità viene controllata attraverso una “pinch-clamp”.
Dei manometri situati in posizioni strategiche misuravano le varie pressioni. La gittata cardiaca veniva misurata sul punto X utilizzando un cilindro graduato. La resistenza al flusso era controllata variando il diametro di R1.
Il fisiologo inglese Ernest Henry Starling (1866-1927) costruì la famosa curva variando il flusso venoso e misurando la portata cardiaca.
La legge del cuore viene così descritta:
Il comportamento del cuore deve essere la somma del comportamento delle fibre muscolari di cui è composto … perciò, più lungo è il muscolo (entro i limiti fisiologici), maggiore è la quantità di energia chimica, la produzione di calore e la tensione prodotta dal passaggio dei muscoli dalla condizione di riposo a quella attiva …
Questi risultati si possono trasferire in modo incondizionato al muscolo cardiaco facendo solo determinate modificazioni che sono necessarie per la disposizione anatomica dell’organo …
Nel cuore non abbiamo strumenti per misurare direttamente la lunghezza o la tensione delle fibre muscolari, ma dalla lunghezza delle fibre muscolari dipende la capacità o il volume del cuore mentre la tensione delle fibre muscolari determina la pressione intra-cardiaca …La legge del cuore è perciò la stessa del muscolo scheletrico, cioè l’energia meccanica determina il passaggio dalla condizione di riposo allo stato di contrazione in base all’area della superficie chimicamente attiva, e quindi, dalla lunghezza delle fibre muscolari. Questa semplice formula serve a spiegare l’intero comportamento del cuore nei mammiferi.
Tratto da “The History of Cardiology” di L. Acierno, cap. XV, 1994
Ernest Starling, oltre per l’enunciazione della Legge sul Cuore (la cui prima formulazione fu data dal fisiologo italiano Dario Maestrini), è ricordato, tra l’altro, per la scoperta della secretina, il primo ormone, con il cognato William Maddock Bayliss (1902), presso la University College di Londra, e l’introduzione del concetto di ormone (1905) (dal greco ‘ormao‘, cioè “risveglio l’attività“).