LA GAMBUSIA, OVVERO LA LOTTA ALLA MALARIA PRIMA DELL’AVVENTO DEL DDT
Il DDT fu il primo insetticida moderno ed è senz’altro il più conosciuto; venne usato dal 1939, soprattutto per debellare la malaria. In Italia si ricorda, in particolare, il suo uso a questo scopo in Sardegna, dove la malattia era endemica e ne consentì l’eradicazione. La sua scoperta come insetticida va attribuita al chimico svizzero Paul Hermann Müller, alla ricerca di un prodotto efficace contro i pidocchi, ma la sua nascita risale al chimico austriaco Othmar Zeidler, che lo sintetizzò nel 1873.
Fu scelto come prodotto per combattere la zanzara anofele, responsabile della diffusione della malaria, in quanto si credeva che, sebbene altamente tossico per gli insetti, fosse innocuo per l’uomo. Agli inizi fu usato con successo per combattere la diffusione della malaria e del tifo su popolazione sia civile sia militare. Il chimico svizzero Paul Hermann Müller fu insignito nel 1948 con il Premio Nobel in Fisiologia e Medicina “per la scoperta della grande efficacia del DDT come veleno da contatto contro molti artropodi“.
IL DDT CONTRO L’ANOFELE
Nel 1950, la Food and Drug Administration dichiara che “con tutta probabilità i rischi potenziali del DDT erano stati sottovalutati” e comincia a porre alcune restrizioni al suo uso. Nel 1972, il DDT viene proibito negli Stati Uniti, nel 1978 anche in Italia.
Nell’Unione europea, il DDT è etichettato con la frase di rischio R40: “Possibilità di effetti cancerogeni“. L’Agenzia Internazionale per il Cancro IARC lo ha inserito nella categoria 2B “possibile cancerogeno“.
È nota la propensione della gambusia a cibarsi delle fasi larvali e di pupa delle zanzare. Sono molto resistenti, sopravvivono anche in acque con bassa presenza d’ossigeno, ad alta salinità (che includono due volte quella dell’acqua di mare) ed a temperatura elevata; possono persino sopravvivere in acque fino a 42 °C per brevi periodi.
la gambusia nella lotta all’anofele
Per questi motivi, questa specie può essere considerata forse il pesce d’acqua dolce più diffuso al mondo, è stato introdotto come bioregolatore nella lotta biologica contro le zanzare (tra cui la zanzara anofele, portatrice della malaria) nei paesi tropicali e temperati in entrambi gli emisferi e da allora si è diffuso ancor più sia naturalmente che attraverso ulteriori introduzioni.
In Italia, negli anni trenta del novecento, prima dell’avvento del DDT, nelle zone malariche, alla bonifica idraulica ed agraria fu affiancato l’uso di pesci divoratori di larve insieme altri strumenti di lotta biologica alla riproduzione dell’anofele, come l’uso di certi pipistrelli importati dall’America che si nutrono esclusivamente di zanzare.
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