Julie, la bambina che ridiede fiducia al trapianto di fegato

Julie, la bambina che ridiede fiducia al trapianto di fegato

Ritratto simbolico di Julie Rodriguez, opera del pittore Dietrich Grunewald. Il dottor Starzl lo conservò nel suo studio fino alla pensione.

La ricerca sperimentale sugli animali da laboratorio inizia negli anni cinquanta del novecento. Il primo chirurgo che sperimentò il trapianto di fegato su un animale di grossa taglia (il cane) fu il chirurgo italiano Vittorio Staudacher (1913 – 2022), nel 1952.
In breve, gli USA divennero la frontiera in questo campo di ricerca.
Tra il 1958 ed il 1961, il chirurgo statunitense Thomas Starzl eseguì più di 150 sostituzioni di fegato sul cane. Dal 1962 iniziò a sperimentare l’azatioprina come farmaco immunosoppressore.
Nel 1963 inizia l’era dei trapianti di fegato sull’essere umano.
Tra il marzo e l’ottobre 1963, Starzl tentò 5 sostituzioni di fegato umano. Il primo paziente morì sotto i ferri per complicanze emorragiche. Gli altri 4 morirono nell’arco di un mese sebbene gli innesti apparissero funzionanti e non vi fossero segni di rigetto acuto.


SOSPENSIONE DEI TRAPIANTI

Julie Cherie Rodriguez (2 gennaio 1966 – 26 agosto 1968).

Invece, la morte era stata causata da infezioni in più siti, associate a emboli polmonari che si formavano e migravano dai bypass veno-venosi che erano stati una componente essenziale dell’operazione epatica canina.
Lo stesso dicasi per i colleghi di Starzl, in Europa ed USA
Lo sconforto fu enorme ed i chirurgi si imposero una moratoria che durò quasi quattro anni. Venne riavviato il programma di trapianto.
Nel luglio del 1967 Starzl eseguì una serie di nuovi trapianti. Tra i riceventi vi era anche Julie Cherie Rodriguez, una bambina nata nel gennaio del 1966.
A Julie venne diagnosticato, all’età di un anno il cancro al fegato. Starzl credeva di poter curare questa terribile malattia attraverso il trapianto, e così fece. Allora la diagnostica e le terapie oncologiche erano allo stato embrionale.


LA PRIMA PERSONA SOPRAVVISSUTA PIù DI UNA ANNO AD UN TRAPIANTO DI FEGATO

Ritratto di Vittorio Staudacher (1988).

Julie fu la prima persona che sopravvisse al trapianto di fegato per più di anno.

La bambina morì nell’agosto del 1968 a cause delle complicanze sistemiche del tumore, che aveva poco più di due anni.
Nonostante la sua morte prematura, la storia del trapianto di Julie ridiede fiducia e slancio a questo campo della trapiantologia.
Le due immagini di Julia mostrano una sua foto ed un quadro che la ricorda, opera del pittore Dietrich Grunewald.
Dall’inizio della sperimentazione animale di trapianto di fegato all’intervento sulla piccola Julia sono intercorsi circa 15 anni.
Oggi la sopravvivenza ad un anno al trapianto di fegato è del 90% circa; quella a cinque anni del 70% circa. Nel 50% circa dei trapianti di fegato la sopravvivenza supera i venti anni.


Bibliografia e Riferimenti:

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *