Isabella Coler Herb: una delle prime donne leader nel campo dell’anestesiologia
Le donne hanno svolto un ruolo profondamente influente nello sviluppo dell’anestesiologia. Virginia Apgar e Gertie Florentine Marx (1912-2004, internazionalmente riconosciuta come ‘la madre dell’anestesia ostetrica‘) sono due nomi che vengono subito in mente. Ma anche prima di queste due, altre donne sono state in prima linea in questa specialità medica relativamente nuova. La dottoressa Isabella Coler Herb è stata una delle prime, molto probabilmente la prima, donne medico a concentrarsi sul fornire la miglior qualità di anestesia ed ad insegnare agli altri a fare lo stesso. Essa è stata la prima “medico-anestesista” presso la “Mayo Clinic” di Rochester, Minnesota, e ha sviluppato il Dipartimento di Anestesia in quello che è diventato il “Rush-Presbyterian Hospital” di Chicago, Illinois. Isabella Herb è stata una delle prime dottoresse della Mayo Clinic ed è stata la prima donna assunta nello staff medico del Presbyterian Hospital.
L’analisi della morbilità e della mortalità in anestesia, la valutazione di anestetici vecchi e nuovi, la discussione dei problemi medico-legali e lo sviluppo di attrezzature sono state alcune delle aree in cui è stata pioniera nel migliorare e sviluppare la pratica dell’anestesia.
Isabella Coler Herb
Ci sono poche informazioni disponibili sulla vita della dottoressa Isabella Coler Herb, persino dal “Wood Library-Museum of Anesthesiology” e da altre fonti. Molti registri statali, di contea ed istituzionali non sono stati conservati durante i suoi primi anni oppure sono andati persi e vi sono significative discrepanze nelle informazioni disponibili. Ciò che viene presentato qui è tratto dalle fonti più affidabili disponibili e potrebbe non essere d’accordo con alcune informazioni precedentemente pubblicate.
La dott.ssa Herb è nata Isabella Coler, probabilmente a Clyman, Wisconsin, il 6 novembre 1863 o 1864. Vi sono molti errori nella sua data di nascita e, di conseguenza, nella sua età alla morte, in vari libri e riviste. Anche le informazioni ottenute dalla “Wood Library-Museum of Anesthesiology”, che afferma che è nata il 5 novembre 1869, sono errate. Inoltre, è dubbio che sia nata “nell’area di Chicago”. Morì il 28 maggio 1943 quando aveva 78 o 79 anni.
Infanzia e Famiglia
Suo padre, George Coler, era nato in Francia, ed ancora giovane, si era trasferito con gran parte della sua famiglia negli Stati Uniti per stabilirsi a Clyman. La madre , Mary Ann O’Keefe, era nata nel Massachusetts, si era trasferita a Clyman quando aveva solo 4 anni e presumibilmente visse lì per il resto del la sua vita. La dottoressa Herb crebbe e studiò a Clyman che, come allora, è un piccolo villaggio rurale. Quando suo padre morì nel 1890, i suoi fratelli viventi includevano un fratello e tre sorelle. Aveva anche un altro fratello morto nel 1886 all’età di 15 anni.
Mancano moltissimi dettagli della sua prima infanzia. Isabella sposò il “Professore” Charles Albert Herb probabilmente probabilmente intorno ai vent’anni. Herb era un musicista di Houston, in Texas, e il leader di una band di 24 membri chiamata “Herb’s Light Guard Band“. Isabella visse con il professor Herb ad Houston, ma rimase vedova dopo 2 o 5 anni di matrimonio, nel 1888. Probabilmente, all’epoca aveva solo 23 o 24 anni. Le circostanze riguardanti morte del signor Herb sono ben descritte sui giornali di Houston. Dopo essersi esibito al “18th Annual Houston Volkfest”, lui e la sua band, insieme a circa 150 altri celebranti, si trovavano su una chiatta che colpì il ponte di San Jacinto, il 25 maggio 1888 circa alle 12:30 del mattino. Questo incidente provocò un crollo di parte del ponte che fece affondare la chiatta. Herb fu l’unica persona gravemente ferita quando “fu trovato, sembra, in una posizione seduta con il peso dei legni che lo schiacciavano in avanti ferendogli la colonna vertebrale“. Il suo certificato di morte elenca la causa della morte come “frattura della colonna vertebrale”. Isabella Herb tornò a Clyman poco dopo per un periodo di tempo non specificato.
la carriera medica
Sebbene il college in cui studiò la dottoressa Herb e l’educazione pre-medica siano sconosciuti, è ben documentato che ha conseguito la laurea in Medicina presso la “Northwestern University Woman’s Medical School” di Chicago nel 1892. Dal 1877 al 1892, l’Istituto era conosciuto come il “Woman’s Medical College” di Chicago, fino a quando non si fuse con la “Northwestern University“. Il ‘Woman’s Medical College’ di Chicago fu quindi la scuola in cui la dottoressa Herb si era immatricolata. La data del suo ingresso è incerta. Agli studenti in quel momento veniva consigliato di entrare nel programma di 3 anni, ma potevano laurearsi in 2 anni se fossero stati in grado di dimostrare un anno di studio con un precettore o in un’altra scuola di Medicina. Il nome della dott.ssa Herb compare per la prima volta nei verbali della facoltà del Woman’s Medical College di Chicago, il 1 aprile 1890, allorchè vengono annotati i suoi voti per laboratorio di istologia e farmacia.
Dopo la laurea, svolse svolto uno stage di un anno presso il “Mary Thompson Hospital for Women and Children” di Chicago, e fu assistente dello staff medico fino al 1894. Successivamente, lavorò come “Dispensary Physician and Superintendent” presso la stessa struttura. Quindi, lavorò 3 anni come anestesista e patologa presso l’Augustana Hospital di Chicago.
IL LAVORO ALL’AUGUSTANA HOSPITAL
All’ospedale Augustana, la dottoressa Herb collaborò con il Dr. Lawrence Prince, uno dei principali sviluppatori di anestesia con ‘etere a goccia aperta‘ (open drop) e con cloroformio. Il suo primo lavoro pubblicato in anestesia valutato 1000 anestesie generali consecutive, a partire dal 3 settembre 1897 e proseguendo fino al 9 novembre 1898. Il Dr. Prince aveva pubblicato la sua esperienza di 500 anestesie consecutive con etere e cloroformio nel 1895 e fece seguito a una presentazione inedita di altri 500 casi citati all’epoca in cui il Dr. G. W. Green pubblicò la seconda serie di 1000 casi. Questo lavoro fu seguito dal report della dottoressa Herb. Lei definiva i rapporti uomo-donna, gli estremi dell’età, il tipo di anestetico (etere, cloroformio o entrambi) e il numero di volte in cui ciascuno era utilizzato, le varie categorie di interventi chirurgici e la tecnica generale per la somministrazione di un anestetico.
Il Lavoro alla Mayo Clinic
La dottoressa Herb fu il primo “medico anestesista” della Mayo Clinic, che per molti anni aveva usato specializzandi in chirurgia o infermiere addestrate per somministrare etere e cloroformio. La sua istruzione e la sua esperienza a Chicago l’avevano resa adatta a questa posizione, dal momento che le infermiere che gestivano l’anestesia alla Mayo in quel momento stavano usando il metodo “open-drop” sviluppato dal Dr. Prince. Oltre alle sue responsabilità legate all’anestesia, essa fu responsabile della Sezione di Patologia ed aiutò nello sviluppo iniziale del laboratorio di patologia clinica.
Gli studi in Europa ed il rientro negli usa
Alla fine del 1904, la dottoressa Herb lasciò la “Mayo Clinic” e andò in Europa per ulteriori studi. È anche possibile che lei sia andata in Europa anche per studi post-laurea poco dopo essersi laureata in Medicina. Successivamente tornò a Chicago nel 1905, dove svolse ricerche batteriologiche presso il “Laboratorio di Patologia del “Rush Medical College” ed il “Memorial Institute for Infectious Diseases” utilizzando una sovvenzione dell’American Medical Association.
Nel 1909, il dott. Arthur Bevan, capo della chirurgia presso il Presbyterian Hospital e il Rush Medical College, le chiese di diventare il capo anestesista di queste due strutture strettamente correlate. Accettando questa posizione, non solo divenne la prima donna nello staff del Presbyterian Hospital, ma ottenne anche una carriera di anestesista a tempo pieno e rimase in questa posizione fino al suo pensionamento nel 1941.
Tra il 1905 e il 1910, scrisse diversi articoli basati sul suo lavoro in patologia che furono pubblicati su riviste di tutto rispetto, come “Surgery“, “Gynecology and Obstetrics“, e “Journal of the American Medical Association“. Il resto dei suoi articoli ed i capitoli di libri, durante la sua carriera si concentrò sull’anestesia.
ARTICOLI SCIENTIFICI
Il suo secondo articolo su un argomento legato all’anestesia discuteva brevemente le responsabilità legali del chirurgo e dell’anestesista. In questo e nei successivi articoli, la dottoressa affermò di credere che “l’anestestizzatore” (un termine che usò all’inizio della sua carriera) o l’anestesista doveva essere un medico ed essere responsabile della selezione e della somministrazione dell’anestetico. L’unica responsabilità del chirurgo riguardo all’anestetico stava nella scelta di un medico competente per somministrarlo. Durante la sua carriera, sostenne un forte programma di educazione didattica e pratica per studenti di medicina e stagisti nella pratica dell’anestesia. Questo programma doveva essere fornito da un medico la cui responsabilità primaria era quella di supervisionare la somministrazione di anestetici in quell’ospedale, e non da chirurghi che avrebbero potuto avere una formazione e competenze limitate nel campo dell’anestesia. Scrisse:
“Purtroppo la maggior parte degli anestesisti ricevono le loro scarse istruzioni dai chirurghi durante le operazioni, ed è un fatto noto che la maggior parte dei chirurghi sono scarsi anestesisti. Dal fatto che un uomo opera centinaia di volte all’anno, non ne consegue che è esperto nell’arte di produrre e mantenere l’anestesia”.
Nelle sue discussioni sugli aspetti medico-legali dell’anestesia, mise in discussione la dottrina del “Capitano della nave“.
Scrisse una volta:
“Sembra una parodia della giustizia che secondo la legge a nessuno, tranne un medico autorizzato, sia consentito prescrivere farmaci o eseguire la minima operazione, ma le persone che non hanno assolutamente alcuna formazione stanno somministrando anestetici senza ostacoli …”
Ed affermò:
“La responsabilità legale (dell’anestesista) è quella di mostrare che è un medico regolarmente qualificato e colui che deve somministrare l’anestetico secondo metodi riconosciuti”.
La dottoressa Herb pensava inoltre che
“gli infermieri, se adeguatamente formati, rendono gli anestetizzatori migliori…”
ma che “… la loro mancanza di formazione medica …” impediva loro di essere in grado di scegliere una particolare tecnica anestetica che si adattasse meglio alle esigenze del paziente e del chirurgo. Questa stessa mancanza di formazione avrebbe ostacolato la ricerca nel campo dell’anestesia.
ATTIVITA’ CLINICA
La pre-medicazione o “il farmaco prima dell’anestesia generale” fu un argomento topico discusso più volte dalla dottoressa Herb. Essa pensava che la somministrazione pre-operatoria di morfina con scopolamina o atropina non fosse sicura a causa della depressione respiratoria associata. Discusse molto sulla profondità dell’anestesia con etere o cloroformio, osservando la frequenza e il modello respiratorio nella pre-medicazione con morfina. Riguardo all’atropina ed alla scopolamina, studiò diversi aspetti, come i cambiamenti pupillari e circolatori.
Due dei metodi della dottoressa Herb per rianimare i pazienti debilitati dopo operazioni difficili sono in qualche modo divertenti per gli standard odierni. Il primo di questi prevedeva l’uso della stricnina per migliorare la respirazione e la circolazione, il secondo, l’instillazione di “soluzioni saline calde somministrate per retto, soprattutto se si sono verificate emorragie importanti“.
La dottoressa Herb esaminò eventi peri-operatori avversi, come l’ipotermia, le polmoniti postoperatorie, l’oligo-anurina e lesioni nervose, come la neuropatia del plesso brachiale. Descrisse le manipolazioni delle vie aeree che vengono utilizzate oggi per migliorare la respirazione in un paziente incosciente. Alcune delle altre tecniche di rianimazione, come la dilatazione dello sfintere anale per migliorare la respirazione, non sono proseguite nella pratica. La dottoressa Herb è stata tra i primi a sostenere l’intubazione oro-tracheale con un “tubo di gomma dura”, il massaggio cardiaco e la somministrazione intra-cardiaca di epinefrina per la rianimazione.
Gli ultimi due articoli della dottoressa Herb sull’anestesia eterica difesero il metodo di “somministrazione aperta” nel 1918. Essa avvertì dei pericoli intrinseci dell’etere endovenoso e dell’anestesia attraverso il tratto intestinale (ether-oil colonic anesthesia), che era stata sostenuta da personalità rispettate nella specialità come il Dr. James T. Gwathmey. Il metodo aperto di somministrazione dell’etere era il metodo più sicuro e prontamente reversibile.
La dottoressa Herb fu anche attiva nella progettazione e modifica delle attrezzature. Nel 1917, descrisse un nuovo tipo di etere o schermo anestetico che presentava vantaggi significativi rispetto a quelli del periodo. Il suo schermo anestetico forniva un’eccellente protezione per il viso, per la maschera per anestesia o per il tubo endotracheale.
Un nuovo anestetico
La sicurezza e l’efficacia dell’etilene come anestetico generale furono inizialmente dimostrate su animali da laboratorio da Luckhardt e Carter. Successivamente li sperimentarono su sé stessi e gli altri. Alla fine, la dottoressa Herb, l’11 marzo 1923, accettò di introdurre questo nuovo anestetico nella pratica clinica. Scrisse
“Così convincente fu quella dimostrazione che tre giorni dopo ho somministrato etilene-ossigeno a quattro pazienti. Penso che quella mattina sia stata la più eccitante, la più elettrizzante, la più ansiosa – e potrei aggiungere la più soddisfacente – della mia vita. La mia ansia era dovuta al fatto che non avevo alcuna conoscenza dei segni dell’anestesia che mi guida alla profondità della narcosi, e temevo di poter somministrarlo in sovra-dosaggio, mentre l’eccitazione e il brivido erano senza dubbio dovuti al pensiero che un nuovo agente anestetico era sotto processo”.
In diversi articoli, discusse della sicurezza di questo anestetico in tutti i tipi di interventi chirurgici eseguiti in quel momento.
Un problema molto serio con l’anestesia dell’etilene era la sua propensione ad esplodere, con possibili lesioni al paziente e ad altri nella sala operatoria. Per risolvere questo problema potenzialmente pericoloso per la vita, la dottoressa Herb richiese l’assistenza della compagnia “Commonwealth Edison Company“. Venne stabilito che un’elevata umidità relativa avrebbe ridotto il potenziale di cariche elettrostatiche, ma questo era un compito tecnicamente difficile da realizzare. Il metodo utilizzato alla fine prevedeva la messa a terra di tutte le attrezzature mobili, come macchine per anestesia, tavoli e personale alle tubature dell’acqua dell’ospedale. Inizialmente fu utilizzata una grande piastra d’acciaio per coprire il pavimento. Successivamente, i pavimenti furono realizzati “di piccoli quadrati di terrazzo separati da strette strisce di ottone … posizionati per 5 pollici al centro in ogni percorso“. Queste strisce erano tutte interconnesse in uno schema a griglia. La sacca per anestesia era avvolta da una catena di ottone e l’aspetto esterno dei tubi respiratori aveva un filo a spirale in ottone. Le catene ed i fili di ottone venivano quindi collegati ad una porzione metallica della macchina per anestesia. Queste catene contattavano le superfici metalliche del pavimento. Pertanto, il paziente, l’attrezzatura pertinente, l’anestesista, i chirurghi e altro personale erano tutti collegati al sistema idrico dell’ospedale.
In quello che sarebbe considerato un esercizio credibile nel controllo della qualità ancora oggi, la dottoressa Herb ha riesaminato le complicanze polmonari di 107 pazienti dopo l’intervento chirurgico. Definito il rapporto maschio-femmina, l’età dei pazienti, il tasso di mortalità, il sito di intervento, il giorno postoperatorio in cui è iniziata la complicazione, il tipo di intervento chirurgico e l’anestetico utilizzato.
La gestione anestesiologiche nella mastectomia radicale
In una delle sue ultime pubblicazioni, un caso clinico, discusse delle difficoltà intra-operatorie nella gestione delle vie aeree di una paziente sottoposta a mastectomia radicale. In particolare, la paziente aveva subito una tiroidectomia 8 anni prima e dopo l’intervento aveva avuto difficoltà a respirare e sviluppato una “voce roca“. Dopo le difficoltà della dottoressa Herb nella gestione delle vie aeree, si scopri che la paziente aveva una “paralisi bilaterale dei muscoli cricoarytenoideus posticus“, apparentemente il risultato della tiroidectomia che aveva prodotto lesioni ricorrenti al nervo laringeo.
SOCIETA’ PROFESSIONALI
La dottoressa Herb fu molto attivo in molte società professionali. Dal 1915 al 1918 fu segretaria della “Sezione di patologia e fisiologia dell’American Medical Association” e presiedette la “Sezione sugli argomenti vari” dal 1921 al 1924. Essa fu membro fondatore della “Interstate Association of Anesthetists“, “American Society of Anesthetists” (successivamente American Society of Anesthesiologists), “National Anesthesia Research Society” (successivamente International Anesthesia Research Society), “Midwestern Association of Anesthetists” e “Associated Anesthetists” degli Stati Uniti e del Canada, è stata anche Presidentessa della “Chicago Society of Anesthetists“, Presidentessa dell’Interstate Association of Anesthetists nel 1916 e il decimo presidente dell’American Association of Anesthetists nel 1922. A causa del suo servizio in quest’ultimo ufficio, è stata onorata con un premio speciale. Inoltre, face parte del Comitato di ricerca della “National Anesthesia Research Society“, dell’Editorial Board of the Quarterly Supplement of Anesthesia and Analgesia for the American Journal of Surgery ed il “Council on Teaching and Hospital Service” per gli anestesisti associati degli Stati Uniti e del Canada.
La pensione
La dottoressa Herb si ritirò il 7 giugno 1941, come professore di chirurgia (anestesia) presso il “Rush Medical College” e capo anestesista presso il “Presbyterian Hospital”. Nel suo avviso di pensionamento nel The Presbyterian Hospital Bulletin, essa fu accreditata come insegnante di anestesia a “centinaia” di studenti presso il Rush Medical College e “diversi” stagisti durante la sua carriera. Chiaramente, la dottoressa Herb incarnava gli attributi che i Dr. Mayo aveva sposato, in particolare “cura del paziente, ricerca e insegnamento“.
Isabella Coler Herb morì il 28 maggio 1943 e fu sepolta in una tomba umilmente collocata nel Cimitero Cattolico dell’Assunzione Santa di Clyman. Nel suo necrologio in Anestesia e Analgesia, le fu reso omaggio come
“… pioniera Anestesista americana e Decano della donne specializzate nella specialità “.
tratto da:
- “Isabella Coler Herb, MD: An Early Leader in Anesthesiology” di Strickland, Robert. Pubblicato sulla rivista “Anesthesia & Analgesia” nel marzo del 1995 – Volume 80 – Issue 3 – p 600-605
- https://en.wikipedia.org/wiki/Gertie_F._Marx
- Faulconer A Jr, Keys TE. “Foundations of anesthesiology“, vol. I. Springfield, IL: Charles C Thomas Publisher, 1965.
- “Isabella Coler Herb“, MD, FICA: 1869-1943. Anesth Analg 1943;22:239.
- Herb IC. “Observations on one thousand consecutive cases of anesthesia in the service of Dr. A. J. Ochsner, Augustana Hospital“. Chicago Med Recorder 1898;15:397-403.
- https://it.wikipedia.org/wiki/Mayo_Clinic
- “A Fascinating Relationship: Isabella Herb, M.D., and William J. Mayo, M.D.” di Allison J.Christie, Terese T.Horlocker, Douglas R. Bacon. (Bulletin of Anesthesia History
Volume 25, Issue 3, October 2007, Pages 6-9, 12)