In ipotermia: il dott. Nils Lundberg

In ipotermia: il dott. Nils Lundberg

Il dott. Lundberg e la sua equipe immortalato in questa fotografia del 1959.

Immagine di una paziente intubata sottoposta alla pratica di ipotermia da parte del dott. Nils Lundberg, in Svezia, datata al giorno 10novembre 1959.

Il dott. Lundberg era un neurochirurgo che utilizzò questa tecnica per ridurre il consumo di ossigeno da parte del tessuto cerebrale durante gli interventi chirurgici.
La protezione dei tessuti indotta dall’ipotermia ha interessato scienziati e medici sin dal 19° secolo, quando l’ipotermia fu utilizzata per la prima volta in ambito clinico come anestetico locale durante le procedure chirurgiche.


ipotermia indotta come strategia terapeutica

Il dott. Temple Fay.

L’uso dell’ipotermia indotta come strategia terapeutica nelle cure d’emergenza neurologiche risale agli inizi degli anni ’40, quando il neurochirurgo statunitense Temple Sedgwick Fay (9gennaio 1895 – 7marzo  1963) raffreddò 124 pazienti con gravi lesioni craniche. Con una “coperta rinfrescante” egli abbassava la temperatura corporea dei pazienti traumatizzati fino a circa 33,0°.
Il dott. Fay aveva introdotto l’ipotermia generale nella medicina pratica clinica nel 1938, allorchè iniziò ad utilizzare il metodo nel trattamento del cancro.
Il chirurgo Floyd John Lewis (1916 – 20settembre 1993) eseguì il primo intervento cardiochirurgico a cuore aperto, insieme al dott. Clarence Walton Lillehei (1918 – 1999), presso l’ospedale dell’Università del Minnesota, chiudendo un difetto del setto atriale in una bambina di cinque anni, il 2settembre 1952.


bibliografia e riferimenti:

 

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