Il racconto del dott. Benivieni di una vulva chiusa e di come l’aprì attraverso incisione
Essendo chiusa la vulva si apre con la incisione
Egli è ormai certo che la vulva delle femmine alcune volte si chiude. Questo poi, o si fa dapprima nell’utero della madre, o per ulcerazione di quelle stesse parti, le quali cicatrizzando, per incuria del medico fra loro si congiungono e si conglutinano. Capitò infatti nelle mie mani una fanciulla già da marito, alla quale era chiusa la vulva. E datomi ad osservare un male sì fatto ed a curarlo, trovai una membranella che turava l’orifizio della vulva. Per la qual cosa la incisi a croce per due linee, e a un tratto venne fuori una materia nerissima così abbondantemente e con tanto impeto, che il lume che l’assistente pur allora appressava fu estinto: le passate mestruazioni erano ritenute dentro, e quindi destavano dei dolori di mese in mese gagliardi. Incisa, come dissi, la stessa membranella, ciò che di essa rimane nella parte interna piglio con un uncino e taglio. Quindi seguitata la cura come si fa delle altre ulceri, pochi giorni dopo rilascio la fanciulla sana e adatta al connubio.
vedi:
- “Di alcune ammirabili ed occulte cause di morbi e loro guarigioni. Libro di Antonio Benivieni fiorentino, volgarizzato e corredato di un elogio storico intorno alla vita e alle opere dell’Autore” Per cura del Dottor Carlo Burci, professore di Anatomia Patologica nell’Arcispedale di S. M. Nuova di Firenze”, 1843, pag. 85 (caso XXVIII)