Il gozzo in un un’opera d’arte

TRA ARTE E PATOLOGIA: IL GOZZO TIROIDEO AL SACRO MONTE DI VARALLO

Il Sacro Monte di Varallo, in provincia di Vercelli, si trova a circa 600 metri di altitudine. Si compone di una basilica, che costituisce la stazione finale di un percorso che si snoda tra vie e piazzette, e quarantaquattro cappelle affrescate e popolate da circa ottocento statue (terracotta policroma o legno) a grandezza naturale.
La cappella 36 illustra un momento della via della croce percorsa da Gesù verso il monte Calvario, e viene appunto chiamata “La salita al Calvario“. Lo straordinario apparato scultoreo fu plasmato dallo scultore fiammingo Juan de Wespin detto “il Tabacchetti” (1599 – 1602).


lo struma

La cappella 36 del Sacro Monte di Varallo.

Dal punto di vista medico, attira l’attenzione in questa cappella un personaggio in modo particolare, l’uomo che tiene con una corda la croce. Il suo collo appare letteralmente invaso da un gozzo multinodulare tossico (struma).
La patologia tiroidea caratterizzata dallo struma, prima dell’individuazione della tiroide come un organo ad attività endocrina, era endemico nelle valli alpine, a causa della carenza di iodio nelle zone di alta montagna.


Riferimenti:

 

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