Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae


Dal teatro anatomico al teatro chirurgico

“Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae”

teatro anatomico e teatro chirurgico

Questa scritta in latino, che si può tradurre come

In questo luogo la morte si compiace di dare soccorso alla vita

campeggia nel primo teatro anatomico stabile della storia, quello di Padova, fatto costruire nel 1594 dal celebre anatomista Fabrizio di Aquapendente, che fu anche maestro dello scopritore della circolazione William Harvey.
Tale iscrizione si è rivelata nei corsi dei secoli più vera che mai: tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento, dopo la scoperta dell’anestesia e dell’antisepsi, i chirurghi più rinomati di Europa e USA mostravano e diffondevano le loro tecniche operatorie ad allievi provenienti da ogni scuola medica, dando la possibilità alle giovani leve di proseguire e migliorarne l’attività.
Oggi non abbiamo bisogno di veri e propri teatri chirurgici ma, attraverso la tecnologia, la visione degli interventi può avvenire in maniera quasi diretta e diffusa.

Insomma, come avevano previsto i maestri padovani, lo studio anatomico dei cadaveri si è rivelato un elemento cruciale per il progresso della scienza medica al punto da “godere nel dare soccorso alla vita”.

Latin inscription in Berlin, Centrum für Anatomie (Waldeyer-Haus) of the Charité, Philippstraße 12, Berlin Date2009
Latin inscription in Berlin, Centrum für Anatomie (Waldeyer-Haus) of the Charité, Philippstraße 12, Berlin (Date 2009)

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