Harald zur Hausen, il Premio Nobel che ha scoperto il legame virus-cancro
Articolo del professor Maurizio Bifulco
Harald zur Hausen
È morto domenica 28 maggio 2023, ad Heidelberg, all’età di 87 anni, il virologo tedesco Harald Zur Hausen, Premio Nobel in Medicina 2008 conferito “per avere scoperto il Virus del Papilloma Umano (HPV) come agente eziologico del carcinoma del collo dell’utero”.
Zur Hausen ha raggiunto l’eccellenza scientifica e appartiene alla storia, un esempio per gli studenti di medicina e i giovani ricercatori per aver dimostrato, nel corso della sua vita, impegno e abnegazione unici per sostenere le proprie ipotesi scientifiche, scontrandosi spesso con lo scetticismo della comunità scientifica.
É stato determinato e testardo tanto da perseguire, per anni ed in solitudine, un ambito di ricerca a cui nessuno credeva. Alla fine l’impegno di una vita lo ha premiato.
La scoperta dell’oncogenicità del virus HPV
La scoperta dell’oncogenicità del virus HPV, avvenuta nel 1983, è stata fondamentale nella Storia della Medicina, ed ha consentito di individuare la causa di un tumore molto frequente nelle donne e di ipotizzare nuovi strumenti diagnostici e preventivi. I suoi studi hanno permesso di identificare il primo virus causa di tumore nella specie umana, un risultato straordinario riconosciuto 25 anni dopo con il premio Nobel per la Medicina 2008.
Eppure desta ancora un certo scetticismo questa scoperta, rivoluzionaria in medicina, che un tumore femminile sia direttamente legato a un virus e che ci sia la possibilità di proteggersi con la vaccinazione, il primo vaccino anticancro realizzato, rappresentando così una grande opportunità per difendere le donne dal cancro.
Le sue scoperte hanno consentito approfondimenti sul ruolo dell’HPV in una serie di tumori a trasmissione sessuale, sia nelle donne che negli uomini, che rappresentano circa il 5% di tutti i casi di cancro in tutto il mondo.
UN VACCINO ANTI-CANCRO
In Italia la commercializzazione del vaccino anticancro è stata autorizzata nel febbraio 2007 e a, partire dal febbraio dell’anno successivo, è stato distribuito gratuitamente alle adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 12 anni.
Dal 2017 il piano vaccinale nazionale è stato esteso anche nella popolazione maschile, in cui il virus si contrae per trasmissione sessuale e può essere causa di alcuni casi di tumori.
Zur Hausen è stato una figura di elevato livello scientifico ed uno dei pochi Nobel in Medicina che ha avuto la fortuna di vedere realizzati ed applicati nel corso della sua vita i risultati dei suoi studi. Ho avuto il privilegio di instaurare con lui un dialogo personale e scientifico e l’onore di conoscerlo personalmente nel 2010 quando gli è stata conferita all’Università di Salerno la Laurea honoris causa in Farmacia, uno dei numerosi riconoscimenti accademici (circa 40) collezionati nel corso della sua carriera.
contro la cattiva informazione
Qualche anno dopo nel 2017, dimostrandomi ancora una volta la sua disponibilità, mi rilasciò una dichiarazione per un articolo sul Corriere della Sera in un momento di polemiche ed incertezze, sollevate dalla cattiva informazione scientifica sulla validità del vaccino, dopo una trasmissione televisiva sulla Rai, affinché si dipanasse ogni dubbio circa la sua sicurezza ed efficacia. Zur Hausen affermò che
“circa 500.000 donne soffrono annualmente di cancro della cervice uterina e circa il 50% di loro, su scala globale, rischia di morire a causa di questo tumore. I vaccini attualmente disponibili sono in grado di garantire protezione contro più del 90% dei tipi di papilloma virus umani ad alto rischio di cancro. Somministrando questo vaccino ai bambini dagli 8 ai 14 anni c’è la possibilità reale di ridurre significativamente l’insorgenza di questa forma di cancro. Il vaccino HPV è altamente sicuro, anche più di altri vaccini somministrati nella prima infanzia. Non essere vaccinato equivale a giocare con il fuoco”.
La ricerca condotta da Zur Hausen è stata importante non solo per la scoperta del legame tra virus e tumore ma anche per lo sviluppo dei vaccini per l’HPV salvando così decine di migliaia di persone dal contrarre il cancro. Ma il suo lavoro porta un altro messaggio chiaro: l’importanza della prevenzione e dei comportamenti individuali per combattere i tumori. Harald zur Hausen è stato uno scienziato brillante ed appassionato che ha studiato fino alla fine le cause infettive dei tumori maligni e noi scienziati onoreremo sempre la sua memoria con profonda gratitudine.