ESORDI DELLA MODERNA OSTETRICIA
Nel Settecento l’esercizio dell’ostetricia, riservato fino ad allora alle levatrici, venne impostato su basi scientifiche e divenne oggetto di specializzazione medica. Nel corso del secolo l’arte del parto divenne oggetto d’insegnamento specialistico per chirurghi e levatrici.
Professore di chirurgia presso l’Università di Bologna, Giovanni Antonio Galli (2dicembre 1708 – 13dicembre 1782) realizzò a Palazzo Poggi una scuola di ostetricia in cui la scienza dei parti veniva insegnata sia a medici sia a levatrici secondo un metodo, da lui ideato, che si avvaleva dell’ausilio di tavole in cera tridimensionali e di modelli d’utero in argilla e anche di strumenti, le cosiddette “macchine da parto”, che simulavano la situazione reale della gestazione.
ISTITUTO DELLE SCIENZE E DELLE ARTI
Nel 1711 il Senato bolognese acquistò Palazzo Poggi per insediarvi l’Istituto delle Scienze e delle Arti, voluto da Luigi Ferdinando Marsili. Dopo quasi tre secoli le grandi sale, affrescate dai celebri pittori Pellegrino Tibaldi, Nicolò dell’Abate e Prospero Fontana, ospitano nuovamente gli antichi corredi delle camere di geografia e nautica, architettura militare, fisica, storia naturale, chimica, anatomia umana ed ostetricia, accanto al cinquecentesco museo aldrovandiano.
Recentemente, presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Bologna è stato rinvenuto un bizzarro marchingegno rimasto per anni nascosto in una teca.
la macchina da parto
Una volta trasferita allo SMA, il Sistema museale di Ateneo di Bologna, i tecnici ne hanno svelato il mistero: si tratta di una “macchina da parto” in cuoio di origine settecentesca, che riproduce il ventre ed il bacino femminili ed è dotata di due bambole della misura di un feto medio di 9 mesi. Il dispositivo è probabilmente appartenuto alla collezione della scuola delle scienze del ginecologo Giovanni Antonio Galli, situata nel museo di Palazzo Poggi, dove non a caso è collocato un altro tipo di macchina da parto. I due modellini di feto sono riprodotti nelle parti essenziali, al fine di spiegare nel dettaglio a futuri medici ed ostetriche la dinamica del parto, e le migliori manovre per aiutare la partoriente. Entrambi i bambolotti, infatti, sono provvisti di cordone ombelicale e placenta, e su uno di essi è stata riprodotta la fontanella cranica, oltreché il cavo orale.
tratto da:
- http://
www.museopalazzopoggi.unibo .it/20/ dettaglio_collezione/ lascuoladiostetricia.html - https://en.wikipedia.org/wiki/Ercole_Lelli
- http://www.doc.mode.unibo.it/sale-bianche/giovanni-antonio-galli-il-precursore-dellostetricia
- http://www.bo.astro.it/~biblio/Zuccoli/Galli.html
- https://sma.unibo.it/it/il-sistema-museale/museo-di-palazzo-poggi
- https://www.curioctopus.it/read/17188/ostetricia-del–700:-ecco-il-curioso-strumento-con-cui-si-insegnavano-le-tecniche-di-parto