“CUORI TROPPO BUONI PER MORIRE”: BERNARD LOWN AL SERVIZIO DELLA CARDIOLOGIA
Bernard Lown, cardiologo statunitense nato in Lituania nel 1921, ha sviluppato la tecnica di defibrillazione a corrente continua, uno strumento fondamentale per la rianimazione cardiaca, e ha introdotto l’uso della lidocaina per il controllo delle aritmie ventricolari. Lown è stato professore alla “Harvard University” e medico al “Brigham and Women’s Hospital” di Boston.
Nel corso della sua carriera Lown si è occupato di due grandi sfide della medicina: la morte cardiaca improvvisa e gli effetti degli stress psicologici sul sistema cardiovascolare. Le sue ricerche hanno portato a progressi nel campo della Medicina, come la creazione delle Unità Coronariche.
Il suo mentore in cardiologia è stato Samuel A. Levine (1891-1966) con cui condivide l’eponimo della sindrome di Lown-Ganong-Levine.
cuori troppo buoni per morire
Bernard Lown ha contribuito alla diffusione nella comunità medica internazionale della consapevolezza che la morte cardiaca improvvisa, importante causa di morte nel mondo sviluppato, fosse reversibile e che le persone che erano rianimate con successo potessero avere una normale aspettativa di vita. Famosa è l’affermazione riguardo alla prognosi dei pazienti con infarto miocardico acuto:
“Cuori troppo buoni per morire”
fibrillazione ventricolare
Fino agli anni ‘50 del novecento, la fibrillazione ventricolare, responsabile della morte cardiaca improvvisa, poteva essere affrontata solo con la terapia farmacologica e con risultati scarsi. Nel 1956 il cardiologo americano Paul Zoll (1911-1999) descrisse la defibrillazione (interruzione della fibrillazione ventricolare), durante un intervento di cardiochirurgia a cuore aperto e, più tardi, durante un arresto cardiaco improvviso, per mezzo di uno shock a corrente alternata (AC shock); la corrente era ottenuta dalla presa elettrica di parete. In realtà non era stata ancora testata la sicurezza e l’efficacia della corrente alternata, che poteva indurre anche la morte.
fibrillazione ventricolare (2)
Nel 1959, Lown dimostrò che la corrente alternata era nociva per il cuore e poteva essere letale. Alla ricerca di un metodo di defibrillazione più sicuro, Bernard Lown chiese aiuto a Baruch Berkowitz, un ingegnere elettrico che lavorava per la “American Optical Company“. Seguì un anno di intensa sperimentazione. Lown si era proposto due obiettivi: la sicurezza e l’efficacia. Sperimentò che la corrente alternata causava bruciature nei muscoli scheletrici e cardiaco e induceva l’innesco di fibrillazione sia atriale sia ventricolare nel cuore della maggior parte degli animali da esperimento. Lown e Berkowitz riuscirono invece a provare che la corrente continua (DC shock), erogata con una determinata forma d’onda, faceva regredire la fibrillazione, ripristinando il battito cardiaco normale senza danno per i muscoli scheletrici e cardiaco. Il tipo di corrente fu chiamato comunemente “forma d’onda di Lown” (Lown waveform). Questo metodica fu ampiamente accettata e ha contribuito a migliorare la sopravvivenza dei pazienti con cardiopatia ischemica.
fibrillazione ventricolare (3)
Il defibrillatore permise lo sviluppo di nuove possibilità in Cardiochirurgia. Lown fu il primo ad usare in clinica il defibrillatore presso il “Peter Bent Brigham Hospital” di Boston. Donald B. Effler (1915-2004) fu il primo cardiochirurgo ad usare il defibrillatore a corrente continua (DC defibrillator) nel 1962 presso la “Cleveland Clinic“. Nello stesso ospedale il cardiochirurgo argentino Renè Favaloro (1923-200) nel 1967 eseguì il primo by pass aorto-coronarico programmato utilizzando anche il defibrillatore, indispensabile per ripristinare il normale ritmo cardiaco durante l’intervento.
tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale
Bernard Lown studiò anche la possibilità del defibrillatore di trattare altre aritmie non mortali, come la “tachicardia ventricolare” e la “fibrillazione atriale“. Scoprì che erogando la scarica elettrica al di fuori del cosiddetto “periodo vulnerabile” si poteva interrompere la tachicardia senza provocare fibrillazione ventricolare: Lown chiamò Cardioversione questo metodo di DC shock “temporizzato” (“Cardioversione elettrica sincronizzata”). Il cardioverter infatti permette di “”sincronizzare” la scarica al momento giusto (DC shock sincronizzato), un certo intervallo di tempo di sicurezza dopo aver riconosciuto il complesso QRS. Se la scarica elettrica venisse applicata durante un breve periodo, della durata di circa 0,03 secondi, durante la fase di ripolarizzazione (onda T), chiamato appunto “periodo vulnerabile”, indurrebbe l’arresto cardiaco.
cardioversione elettrica e defibrillazione
Al contrario del cardioverter, il defibrillatore eroga il DC shock in qualsiasi momento perché non c’è attività elettrica organizzata spontanea del cuore.
Il defibrillatore ed il cardioverter furono gli strumenti fondamentali per la creazione delle prime Unità di Terapia intensiva coronarica, nelle quali si ricoveravano i malati più a rischio per aritmie ventricolari. In questi particolari reparti di degenza l’elettrocardiogramma dei pazienti colpiti da infarto miocardio veniva monitorato battito dopo battito in maniera da poter intervenire immediatamente per interrompere le aritmie con il defibrillatore-cardioverter.
Lown scopri nuove applicazioni in Cardiologia per due farmaci già in uso: la Digitale e la Lidocaina. Negli anni ’50 l’intossicazione da digitale era tra le cause di morte dei pazienti con scompenso cardiaco. Lown, nell’Ospedale Montefiore di New York dimostrò il ruolo critico della potassiemia nella sicurezza della digitale. Il suo studio portò all’abbandono della digitale a lunga durata d’azione, la digitossina, a favore dell’uso del glucoside digitale a più breve emivita.
Nel 1964 Lown introdusse un nuovo uso per il farmaco lidocaina: la terapia e la prevenzione delle aritmie ventricolari in Unità Coronarica. In precedenza la lidocaina era usata quasi esclusivamente dai dentisti come anestetico locale.
Riferimenti:
- https://it.wikipedia.org/wiki/Bernard_Lown
- https://en.wikipedia.org/wiki/Bernard_Lown
- I. Cakulev, IR. Efimov; AL. Waldo; CS. Beck; NL. Gurvich; B. Lown; BV. Berkovits; M. Mower; M. Mirowski, Cardioversion: past, present, and future., in Circulation, vol. 120, nº 16, Oct 2009, pp. 1623-32, http://circ.ahajournals.org/content/120/16/1623
- R. Kleiger, B. Lown, Cardioversion and digitalis. II. Clinical studies., in Circulation, vol. 33, nº 6, Jun 1966, pp. 878-87 (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/5940516)
- ME. Silverman, Hearts are too good to die. The history of defibrillation., in Pharos Alpha Omega Alpha Honor Med Soc, vol. 68, nº 2, 2005, pp. 17-22, PMID 15918496
- https://www.nytimes.com/2021/02/16/health/bernard-lown-dead.html