Cenni biografici intorno a Kurt Sprengel
(di Francesco Freschi, Piacenza 1839) [1]
Curzio (Kurt Polykarp Joachim) Sprengel è nato in Boldeskow di Pomerania il giorno 3 agosto 1766; in quel mese e stesso anno in cui a Parma usciva alla luce il più gran medico del secolo nostro, Giovanni Rasori.
Giovinetto ancora mostrò attitudine straordinaria nell’apprendere le lingue e vive e morte. Egli fu perciò il più distinto discepolo fra i giovani frequentatori dell’Università di Halle. Ma lo studio e l’apprendimento delle scienze naturali erano la sua prima e predominante passione.
A vent’anni venne addottorato in Medicina; ma dei diversi rami di storia naturale quello, che egli ebbe maggiormente in amore, fu la Botanica, nella quale egli si diede a vedere profondo conoscitore. Il governo di Magdeburgo lo chiamò ad insegnarla pubblicamente nella stessa Università di Halle, nonché a dirigere quel vasto orto botanico di cui scrisse egli poi le dovizie e le meraviglie. Ciò accadeva intorno al 1787. Nel 1789 [“memorando anno” lo chiama il Freschi] egli dovette assumere la carica di professore straordinario di Medicina, cattedra che tenne fino al 1808.
Nel 1792 egli iniziò ad offrire al pubblico la sua “Storia Prammatica della Medicina”, sotto il modesto e non convenevole titolo di “Saggio”. La materia da lui trattata era distribuita in quattro lunghe parti; alle quali poco dopo, cioè nel 1794 fece tener seguito un buon “Supplemento” che egli pubblicò nell’Almanacco di Medicina di Gruner.
E a comporre tanta dottrina storica da farne rimanere meravigliato ognuno, concorsero notabilmente le svariatissime, e profonde indagini sue intorno ai vari “scabrosi” argomenti, sia di Medicina che Chirurgia. Le dottrine dei dinamisti, la storia sfigmica, gli oracoli ippocratici, le meraviglie del magnetismo animale, le teorie organiche, e mille altre cose egli fornì con ampie e squisite ricerche.
Riconoscendo l’autore stesso, in queste pubblicazioni degli errori, nel 1796 pubblicò un “adeguato consolidamento” intitolato “Memorie per servire alla Storia della Medicina”. Ancora più robusto era il suo travaglio storico, allorchè la stessa opera ricomparve al Pubblico dal 1800 al 1803 in ben cinque volumi e ricca di maggiori pregi. L’ordine cronologico delle vicende, toccate a questa nostra scienza, che si confonde con la storia dell’uomo, appare meglio distribuito e meglio comprensibile.
Fu allora che la Medicina ebbe una storia veramente prammatica, la quale superò di molto i lavori di Schulz, di Kestner, di Blumembach, di Metzger, di Scuderi, di Le-Clerc, di Ackermann, di Black e tanti altri.
La seconda edizione, che fu pubblicata ad Halle nel 1803, venne qualche anno dopo, intorno al 1810, tradotta (con scarso successo di pubblico) in francese da Carlo Federigo Geiger; una seconda traduzione in francese ebbe più fortuna allorchè fu presa in carico dal medico A. I. L. Jourdan con il concorso di E. I. Bosquillon, e pubblicata a brani tra il 1815 ed il 1820. A questa seconda volgarizzazione in francese collaborò anche Guglielmo Sprengel, figlio dello stesso Autore.
Ben presto l’opera fu tradotta in italiano dal dott. Renato Arrigoni e venne pubblicata nel 1816 in dodici volumi. E noi aggiungeremo, dal momento che egli [lo Sprengel] prese numerosi abbagli riguardo alla Medicina Italiana, alterandone non pochi fatti storici, il primato di questa Medicina Italiana per darne antecedenza rispetto ad altre nazioni.
E comunque l’erudizione dello Sprengel era così vasta che non si hanno opere mediche italiane, francese, dei libri greci, tedesche ed inglesi, che egli non avesse consultato e di cui non fosse in grado di discorrere.
Sprengel morì il 15 marzo 1833. La rapida e immatura morte fu poi maggiormente sentita in Italia, in quanto era universale desiderio dei savi medici, che lo scrittore alemanno si togliesse dalle spalle quel grave peso mossogli dalla robusta penna di G. Rasori, allorchè nel 1830, dopo un silenzio di vari anni, levò alta la voce a vendicare l’offesa dignità, e giustizia della Italiana Medicina nel secolo nostro, da lui con troppa insufficienza di studi giudicati arbitrariamente nella sua prammatica storia.
Sprengel presentato sul sito della Treccani [2]:
Sprengel, Kurt Polykarp Joachim. – Medico (Boldekow, Pomerania, 1766 – Halle 1833), nipote di Christian Konrad; dal 1795 prof. ordinario di patologia generale a Halle. Studioso delle lingue classiche e semitiche, è soprattutto noto per una storia della medicina (Versuch einer pragmatischen Geschichte der Arzneikunde, 5 voll., 1792-99), la prima organica e razionale, che ebbe varie edizioni, fu tradotta in più lingue e più volte in italiano, con varie aggiunte attinenti alla medicina italiana. Dal 1817 si dedicò alla botanica e pubblicò numerosi studi, oltre a una storia della botanica.
Opere [3]
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Beiträge zur Geschichte des Pulses. 1787.
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Galens Fieberlehre. 1788.
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Apologie des Hippokrates und seiner Grundsätze. 1789.
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Versuch einer pragmatischen Geschichte der Arzneikunde. 1792–1799. (Digitalisierte Ausgabe der Universitäts- und Landesbibliothek Düsseldorf, Band 1, Band 2, Band 3, Band 4 und Band 5)
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Handbuch der Pathologie. 1795–1797.
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Antiquitatum botanicarum specimen. 1798.
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Curtii Sprengel Historia rei herbariae. 1807-1808. (Digitalisierte Ausgabe der Universitäts- und Landesbibliothek Düsseldorf, Bände 1 und 2)
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Kurt Sprengels Handbuch der Semiotik. 1815. (Digitalisierte Ausgabe der Universitäts- und Landesbibliothek Düsseldorf)
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Anleitung zur Kenntniss der Gewächse. 1802–1804 und 1817–1818.
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Flora Halensis. 1806–1815.
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Historia rei herbariae. 1807–1808.
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Institutiones pharmacologiae. 1809–1819 (6 Bände).
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Von dem Bau und der Natur der Gewächse. 1812.
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Plantarum Umbelliferarum prodromus …. 1813.
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Plantarum minus cognitarum pugillus. 1813–1815.
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Geschichte der Botanik. 1817–1818 (2 Bände).
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Species umbelliferarum minus cognitae. 1818.
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Geschichte der Chirurgie. 1819.
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Geschichte der Medizin. 1820.
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Neue Entdeckungen im ganzen Umfang der Pflanzenkunde. 1820–1822.
Annotazione:
A lui è dedicato il genere Sprengelia della famiglia delle Ericaceae
FONTI:
[1] Curzio Sprengel: “Storia Prammatica della Medicina”, tradotta in italiano dal sig. D. R. Arrigoni, seconda edizione italiana, accresciuta di note, aggiunte, di un discorso preliminare, e continuata fino a questi ultimi anni per cura del dr Francesco Freschi di Piacenza, Vol. 1, pagg. 7-14; Firenze 1840.
[2] http://www.treccani.it/enciclopedia/kurt-polykarp-joachim-sprengel/
[3] http://de.wikipedia.org/wiki/Kurt_Sprengel
Articolo di Concetto De Luca (2/3/2014)
[…] dissezione su persone vive. Egli cerca di smontare tali “favole” appoggiandosi alle tesi dello Sprengel [6] per quanto riguarda Celso e scostandosi poi riguardo alle affermazioni dello stesso Sprengel su […]