AVICENNA, IL ‘CANONE’ ED IL CUORE
Ibn Sinā, alias Abū ʿAlī al-Ḥusayn ibn ʿAbd Allāh ibn Sīnā o Pur-Sina più noto in Occidente come Avicenna (Balkh, 980 – Hamadan, giugno 1037, rappresentato nell’immagine), è stato un medico, filosofo, matematico e fisico.
Egli scrisse un volume di 5 tomi intitolato Canone di Medicina (Al-Qanum fil-Tibb). Questo era usato in molte scuole mediche, anche a Montpellier fino al 1650. Avicenna fu chiamato il principe dei medici. Era persiano. I suoi scritti non erano ristretti all’ambito medico ma interessavano anche la geologia e la chimica. Avicenna svolse anche la pratica medica.
Avicenna descrisse l’anatomia del cuore credendo erroneamente che questo organo avesse tre ventricoli. Anche lui postulò l’esistenza di anastomosi tra arterie e vene all’estremità per tenere il sangue in movimento. Ciò sembra indicare una certa realizzazione, su base anatomica, della circolazione. Una circolazione interatriale durante l’infanzia fu suggerita da lui.
vedi:
- “The History of Medicine” di L. Acierno, 1994