ALLA RICERCA DELLA VALVOLA CARDIACA ARTIFICIALE PERFETTA
Venticinque anni fa iniziai una carriera che fu il culmine dei miei sogni giovanili: essere un ingegnere che lavora con i chirurghi. Stavo lavorando da quattro mesi sul mio primo brevetto per una valvola cardiaca come ingegnere del design ai Laboratori Edwards.
Mentre altri cercavano di copiare la forma naturale delle valvole cardiache umane, Lowell Edwards optò per la funzione, con l’elegante semplicità della valvola con palla ingabbiata. Io progettai valvole di varie dimensioni ed anelli che si potevano cucire. Il dr Albert Starr, mio mentore, spiegò che le valvole cardiache non potevano essere egualmente proporzionate come un rapporto tra diametro e lunghezza, così come le mutande di un uomo non aumentano proporzionalmente di dimensioni quanto cresce il diametro della cintola. Noi dovemmo procedere con delicatezza e praticare i test in modo attento perché eravamo in un territorio sconosciuto. Ottenni dei cuori di vitello da dei macellai in modo tale da studiare la morfologia cardiaca. Osservai, fotografai e filmai molti interventi a cuore aperto ed assistetti ad esami autoptici. Una delle mie più importanti esperienze fu ascoltare con uno stetoscopio il torace di un paziente al quale era stata impianta una mia valvola.
Giorno per giorno l’impossibile diventava realtà. Il periodo che intercorreva dall’idea alla produzione era molto corto.
Nel 1964 sviluppai una valvola ad impianto veloce, basata sull’idea del dr Arthur Beall, che aveva delle spille caricate a molla incorporate sull’anello da suturare e che veniva trattenuta con una sutura che si scuciva. Quando la sutura chiave veniva tagliata, le 16 spille affondavano nel tessuto toracico per ancorare la valvola nella sede desiderata. Un fotografo avrebbe dovuto scattare delle foto durante il primo impianto su animale, ma egli era talmente impressionato dalla vista di un cuore aperto che si scordò di caricare la macchina fotografica. Quando il dr Beall gli chiese di scattare la foto, il cameraman rimase senza parole.
Le valvole cardiache dovevano percorrere ancora un lungo cammino, ma io sono orgoglioso di dire che la longevità della valvola Starr-Edwards è ancora il gold standard rispetto al quale si misurano tutte le altre.
tratto da:
- [“Memories of an early heart-valve engineer“, G. G Siposs, 1989]