Addio a Li Wenliang, il medico che ha allertato la Cina ed il mondo dai rischi del nuovo coronavirus
“Se i funzionari avessero divulgato informazioni sull’epidemia in precedenza, penso che sarebbe stato molto meglio. Dovrebbero esserci più apertura e trasparenza.”
[Il dott. Li Wenliang in merito alla diffusione del coronavirus nella regione cinese di Wuhan]
Un medico della Cina centrale che è stato tra i primi a mettere in guardia dall’epidemia di coronavirus, e che le autorità locali avevano inizialmente cercato di mettere a tacere, è morto questo venerdì 7 febbraio alle intorno alle tre del mattino (ora locale) dopo essere stato infettato dal virus. Questo è quanto è stato riferito dall’Ospedale che lo stava trattando. L’Ospedale Centrale della città di Wuhan ha affermato che il medico, Li Wenliang, 34 anni, è morto alle 2:58.
Il Dr. Li “ha avuto la sfortuna di essere infettato durante la lotta contro la nuova epidemia di polmonite da coronavirus, e gli sforzi a tutto campo per salvarlo sono falliti“, ha detto l’ospedale sul suo resoconto ufficiale su Weibo, un servizio di social media cinese. “Esprimiamo il nostro profondo rammarico e le nostre condoglianze“.
la morte del dottor Li
La morte del dottor Li è arrivata dopo una notte di speculazioni sul suo destino, tra cui uno sfogo di dolore online in Cina provocato da resoconti prematuri sulla sua morte. La conferma della sua morte ha scatenato un aumento ancora maggiore delle emozioni.
Numerosi commenti sotto l’annuncio dell’ospedale hanno accusato le autorità di aver cercato di prolungare la vita del dottor Li fino a notte fonda.
Il dottor Li, 34 anni, era stato inizialmente dichiarato morto alle 21:30 ora locale e la notizia aveva scatenato un’enorme ondata di reazione popolare su Weibo, l’equivalente cinese di Twitter. Il People’s Daily aveva inviato un tweet dicendo che la morte del dott. Li aveva scatenato il “dolore nazionale“. Tuttavia, il “Global Times” ha subito dopo riportato di aver ricevuto la notizia trattamento in atto noto come ECMO (ossigenazione della membrana extra-corporea) che sostiene l’attività cardiaca e l’ossigenazione sanguigna senza che il sangue attraversi i polmoni. Giornalisti e dottori sul posto, in anonimato, avevano riferito alla BBC e ad altri media che erano intervenuti funzionari governativi. I media locali hanno quindi riferito inizialmente che il medico era ancora sotto cura, tranne poi riportare la morte del dottor Li.
La Storia del dottor Li
Il dottor Li era un oculista dell’Ospedale Centrale di Wuhan. Egli aveva inviato un messaggio ai colleghi medici sull’epidemia di una forma di polmonite simile alla SARS già dalla fine di dicembre. L’allarma dato dal medico era diventato ‘virale’, raggiungendo numerose persone, fino a scatenare la censura delle autorità locali. Tre giorni dopo il suo primo messaggio di allerta, la polizia gli ha fatto visita intimandogli di fermarsi. Tornato al lavoro, ha contratto il virus da un paziente. Il dottor Li ha pubblicato la sua storia dal suo letto d’ospedale, durante il mese di gennaio, sul social media Weibo. “Ciao a tutti, sono Li Wenliang, un oculista presso il Wuhan Central Hospital“, inizia il post.
Il dottor Li ha scattato un’immagine straordinaria della goffa risposta da parte delle autorità locali a Wuhan nelle prime settimane dell’epidemia di coronavirus.
da impostore ad eroe
Il dottor Li stava lavorando al centro dell’epidemia a dicembre 2019 quando notò sette casi di un virus che pensava assomigliasse alla SARS – il virus che aveva portato a un’epidemia globale nel 2003. Si pensava che i casi provenissero dal mercato ittico di Huanan nel Wuhan e i pazienti erano in quarantena nel suo ospedale.
Il 30 dicembre inviò un messaggio ai colleghi medici di un gruppo di chat per avvisarli dell’epidemia e che indossassero indumenti protettivi per evitare l’infezione. Ciò che il dottor Li non sapeva allora era che la malattia che era stata scoperta era dovuta ad un coronavirus completamente nuovo.
Quattro giorni dopo fu convocato all’Ufficio di Pubblica Sicurezza dove gli fu detto di firmare una lettera. Nella lettera fu accusato di “fare commenti falsi” che avevano “disturbato gravemente l’ordine sociale“.
“Ti avvertiamo solennemente: se continui a essere testardo, con tale impertinenza, e continui questa attività illegale, sarai assicurato alla giustizia – capito?”
Sotto la calligrafia del dottor Li è scritto:
“Sì, lo so.”
Egli era una delle otto persone che la polizia ha affermato aver messo sotto inchiesta per “procurato allarme“.
Alla fine di gennaio, il dott. Li ha pubblicato una copia della lettera su Weibo e ha spiegato cosa era successo. Nel frattempo, le autorità locali si erano scusate con lui, ma queste scuse erano arrivate troppo tardi.
Il contagio
Per le prime settimane di gennaio, i funzionari di Wuhan insistevano ancora sul fatto che solo coloro che venivano a contatto con animali infetti potevano contrarre il virus. Non venne emessa alcuna guida per proteggere i medici. Ma solo una settimana dopo la sua visita da parte della polizia, il dottor Li stava curando una donna con glaucoma. Non sapeva che era stata infettata dal nuovo coronavirus.
Nel suo racconto su Weibo egli descriveva come il 10 gennaio iniziò a tossire, il giorno dopo aveva la febbre e due giorni dopo era in ospedale. Anche i suoi genitori si ammalarono e furono portati in ospedale. Dieci giorni dopo, il 20 gennaio, la Cina dichiarava l’epidemia un’emergenza. Il dottor Li fu testato più volte per il coronavirus, con esiti tutti negativi. Il 30 gennaio ha pubblicato un nuovo tweet su Weibo:
“Oggi i test sugli acidi nucleici hanno dato risultato positivo; la polvere si è depositata, e la malattia alla fine è stata diagnosticata”.
Egli punteggiò il post con un’emoji di un cane con gli occhi ruotati all’indietro e la lingua fuori. Non sorprende che il post abbia ricevuto migliaia di commenti e parole di supporto. Uno di questi affermava:
“Un ambiente di salute pubblica più sicuro … richiede decine di milioni di Li Wenliang.”
vedi:
- “Medico cinese, messo a tacere dopo l’avvertimento dell’epidemia, muore di coronavirus” di Chris Buckley, ‘The New York Times‘, 6 febbraio 2020 (in USA)
- https://www.bbc.com/news/world-asia-china-51403795
- “The Chinese doctor who tried to warn others about coronavirus“, di Stephanie Hegarty