Timeline: Medioevo
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VII secolo dc: Paolo di Egina (625 circa-690 circa), con la sua opera “De Re Medica libri septem” ed altri testi, rimane noto per il lavoro di compilazione del sapere medico precedente e diventa un punto di riferimento per la medicina araba e medievale.
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IX secolo dc: il capo medico dell’ospedale di Bagdad, Al-Razi (o Razhes, 864-930), offre la prima descrizione conosciuta del vaiolo nel suo “Al-Jadari wa al-hasbah” (Libro sul vaiolo e il morbillo). Egli critica anche alcune teorie galeniche (riguardanti i quattro umori) ed aristoteliche (riguardanti i quattro elementi).
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1025: Ibn-Sina, noto in occidente con il nome Avicenna (980 ca – 1037), completa la sua celebre opera in 5 libri, il “Canone di Medicina“, che verrà tradotto in latino nel XII secolo da Gerardo da Cremona.
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XI secolo dc: Costantino l’Africano (1020 ca – 1087) traduce dalla lingua araba alla lingua latina numerose opere che consentono all’occidente cristiano-latino di riscoprire alcuni classici del mondo greco (che erano stati tradotti in arabo) e di apprezzare i progressi degli arabi nel campo della medicina.
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XIII secolo dc: il medico siriano Ibn-al-Nafis (1213-1288) viene considerato colui che per primo descrisse la circolazione polmonare anche se è dubbio che la sua scoperta abbia influenzato la medicina occidentale (tale scoperta verrà in seguito attribuita nel rinascimento a Miguel Serveto, Realdo Colombo ed altri autori).
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XIII secolo dc: con la nascita delle “Universitates” in Europa, si ha una lenta ma incessante ripresa della dissezione sul corpo umano prima con la diffusione “editoriale dei reperti”. Nell'”Anothomia Mundini“, Mondino de Liuzzi (1270 ca – 1325 ca) viene rappresentato a commentare da uno scranno il testo galenico mentre il chirurgo opera la dissezione.
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1363: Viene completata il testo più importante di Guy De Chauliac (1300-1368), “Chirurgia Magna“. L’opera, in sette volumi, tratta di anatomia, salassi, farmaci, trattamento delle ferite, fratture, ulcere, ecc. Egli descrive anche tecniche chirurgiche come l’intubazione, la tracheotomia e le suture. In altri lavori egli descrive anche differenti tipi di ernie e descrive trattamenti per la cataratta.
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1521: nelle sue opere, i “Commentaria” e “Isagogae breves” (pubblicata nel 1522), Berengario da Carpi (ca 1460-1530) mette in dubbio, avendo eseguito numerose dissezioni, uno dei punti cardine della fisiologia galenica, cioè l’esistenza della struttura della “rete mirabilis” formata dallo sfioccarsi delle arterie carotidi interne alla base dell’encefalo, il luogo in cui avveniva secondo Galeno la trasformazione dello spirito vitale in spirito animale.
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1530: viene pubblicato sotto forma di un piccolo poema in esametri il “Syphilis sive de morbo gallico” di Girolamo Fracastoro (1476 ca – 1553), da cui deriva il nome della sifilide, malattia da poco nota in Europa, che si sospetta introdotta dall’America appena scoperta. Egli fu il primo ad ipotizzare che le infezioni avvenissero per contagio tramite germi (che chiamava “seminaria”).
- 1540: Valerius Cordus (1515-1544) sintetizza l’etere, chiamandolo “olio dolce di vetriolo” (oleum dulci vitrioli) poiché esso era stata originariamente ottenuto tramite distillazione di una miscela di etanolo ed acido solforico. Lo stesso Valerius Cordus individuò alcune delle proprietà medicinali dell’etere dietilico, ma fu Paracelso (1493-1541), a scoprirne, nello stesso periodo, il potere analgesico sulle galline. Il nome di etere venne in seguito attribuito alla sostanza nel 1730 da parte di August Siegmund Frobenius.