Timeline: Antichità (fino a Galeno)
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V secolo ac: secondo Calcidio, Alcmeone di Crotone (VI-V secolo ac) fu il primo a praticare la dissezione sul corpo umano. Egli è noto principalmente per i suoi studi sull’anatomia umana e viene indicato come lo scopritore della tromba di Eustachio e del nervo ottico. Fu il primo scienziato nell’antichità ad indicare il cervello come organo centrale delle sensazioni.
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V secolo ac: Empedocle (492 – 430 ca): è ritenuto il padre della teoria dei quattro elementi.
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V-IV secolo ac: con la medicina greca ed autori quali Ippocrate (ca 460 ac – 377 ac) e il cosiddetto “Corpus Hippocraticum“, Platone (427 ac – 347 ac) e Aristotele (384 ac – 322 ac), si sviluppa il concetto di salute psico-fisica intesa come stato di equilibrio fra i quattro umori (sangue, flegma, bile gialla e bile nera), che, con l’opera di Galeno (II secolo dc) diventa il pensiero dominante e finanche dogmatico in campo anatomico fino al Rinascimento e in campo clinico-fisiologico fino quasi alle soglie del XX secolo dc.
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III secolo ac: i medici anatomisti alessandrini Erofilo di Calcedonia (335-280 ac) ed Erasistrato di Ceo (310-250 ac) estendono il concetto di anatomia e fisiologia umana, ponendo ulteriori basi alla futura medicina galenica.
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I secolo dc: A. Cornelio Celso (14 ac circa-37 dc circa) descrive i quattro segni dell’infiammazione: “calor, dolor, rubor e tumor” (calore, dolore, arrossamento e tumefazione) all’interno della parte medica (il “De Medicina“) di un trattato più vasto che si occupava anche di diritto, agricoltura, ecc. Il De Medicina venne ritrovato da papa Niccolò V e pubblicato nel 1478.
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I secolo dc: Dioscoride Pedanio (40-90 dc), scrisse un trattato che rappresenta la quintessenza della farmacologia del periodo. Dioscoride è famoso per la sua opera in 5 libri, il “De Materia Medica“, un erbario scritto in lingua greca che ebbe una profonda influenza nella storia della medicina.
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II secolo dc: Sorano di Efeso (100-140 ca): Il suo tratto di ginecologia, intitolato “Gynaecia” e tradotto in latino da Muscio nel VI secolo, fu il principale testo di riferimento su questa branca della medicina per tutto il medioevo fino alla pubblicazione del “Giardino delle rose” di Eucario Rodione nel 1513.
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II secolo dc: Claudio Galeno (129-199 ca): raggiunge l’apice della fisiologia dell’era pre-moderna.
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Si entra nel Medioevo con diverse scuole mediche e differenti scuole fisiologiche. Secondo le teorie cardiocentriche di Empedocle, accolte e sviluppate da Aristotele, il cuore è il ricettacolo del calore umano ed il centro del movimento sanguigno e del pensiero. Il cervello (come il polmone) ha una funzione di raffreddamento degli eccessi di calore. Il sangue, del resto secondo Empedocle, racchiude in sè le proprietà dei quattro elementi: è denso come la terra; è scorre come l’acqua, è fluido come l’aria e caldo come il calore. Secondo le teorie encefalocentrice proposte da Alcmeone ed in qualche modo sviluppate da Platone, il cervello, conchiuso nella forma sferica della testa (che rappresenta la perfezione), è la sede della percezione e del pensiero. Inoltre da esso deriva il midollo spinale, da cui si forma lo sperma che è lo strumento della riproduzione. A queste due scuole fisiologiche Galeno ne contrappone una terza che possiamo chiamare epatocentrica. Il fegato è infatti sede della formazione del sangue (tramite processo di cozione) e da esso si dipartono le vene che andranno a raggiungere il fegato. La fisiologia sviluppata dai greci antichi, dalle scuole ellenistiche e da Galeno rimarrano fino all’avvento del rinascimento pietra ferma e solida su cui si basa tutta la medicina del medioevo.