FILOGENESI UMANA. QUANTI ANNI HA L’UOMO DI CEPRANO?
Siamo nel marzo 1994, e l’Uomo di Ceprano, il più antico e forse più importante fossile umano italiano, è finalmente tornato alla luce.
Per oltre un decennio, quel fossile rinvenuto in mille frammenti, montati e smontati più volte, che deve il suo nome a una località fino ad allora nota soprattutto per l’uscita dell’autostrada Roma-Napoli, contende ad alcuni reperti ritrovati ad Atapuerca, in Spagna, e battezzati Homo antecessor, il titolo di primo abitante d’Europa. Così almeno la pensavano mostri sacri della paleontologia italiana come Aldo Segre, geologo, e Antonio Ascenzi (1915-2000), anatomopatologo, che fanno risalire quel reperto a 900-800 mila anni fa.
circa mezzo milione di anni di età
Gli scavi condotti a Ceprano dopo il 2000 confermano però un iniziale sospetto, e cioè che il cranio non abbia 8-900 mila anni, ma che sia molto più recente: non più di 430 mila anni. Giorgio Manzi, antropologo dell’Università La Sapienza di Roma che per due anni, a partire dal 1999, ha studiato il cranio assieme al “mitico” Ascenzi, racconta: Addio “abitante più antico d’Europa”.
«Ci siamo dovuti arrendere all’evidenza dei dati forniti dal paleomagnetismo, dalle evidenze paleobotaniche e da molte altre analisi»
Il fossile è attualmente conservato a Tivoli, presso il Servizio di Antropologia della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, alle cure dell’antropologo Mauro Rubini, il quale afferma: «Sicuramente scoprire che il cranio è più giovane di quanto si pensava rende tutta la ricerca molto più interessante, perché allarga il nostro orizzonte evolutivo».
tratto da:
- http://
www.nationalgeographic.it/ dal-giornale/2011/08/09/ news/le_et_di_argil-455768/ - https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Ascenzi