Tanti auguri a Virginia Apgar, la signora della neonatologia

TANTI AUGURI ALLA SIGNORA DELLA NEONATOLOGIA

“Nessuno, nessuno smetterà di respirare vicino a me”

[Virgina Apgar, forse l’unico caso in Medicina di un eponimo che è contemporaneamente un acronimo.]


La dottoressa Apgar controlla i riflessi di un neonato, 1959.

Nasceva il 7 giugno 1909, precisamente 110 anni fa, nel New Jersey, USA, Virginia Apgar.
Virginia Apgar riuscì a laurearsi alla ‘Columbia University‘ nel 1933 nonostante la crisi economica causata dalla Grande Depressione che aveva coinvolto anche la sua famiglia. Il primo sogno della dottoressa Apgar era stato quello di diventare chirurgo, ma la sua strada rimase sbarrata dall’elevata concorrenza maschile presso l’Istituto guidato dal dr Alan Whipple.

Il dr Whipple, comunque, non abbandonò Virginia Apgar ad un destino vuoto, ma la incitò ad occuparsi di anestesiologia, un ramo della Medicina ancora in fase di sviluppo.
La dottoressa Apgar imparò le basi dell’anestesia dalle infermiere del ‘Columbia Presbyterian Hospital‘.


Apgar anestesista

Foto del 1937 in cui si scorge nella fila in alto a 4° posto da sin a dx Virginia Apgar. L’ Apgar si presenta nella foto sola come unica donna, in una epoca in cui la professione medica e non solo questa era quasi esclusivamente appannaggio degli uomini. Ma grazie alla sua determinazione nel 1938, prima donna in assoluto, viene nominata primario di anestesia al “Columbia Presbyterian Hospital“.

Virginia Apgar (Westfield, 7giugno 1909 – New York, 7agosto 1974)

Il 1º gennaio del 1937, Virginia partì per un viaggio di sei mesi a Madison, Wisconsin, con lo scopo di visitare il dipartimento di anestesia guidato dal dottor Ralph Waters, ma ebbe numerosi problemi per trovare un luogo dove vivere e fu costretta a tornare a New York dove trascorse i successivi sei mesi con il dottor Ernest Rovenstine al ‘Bellevue Hospital’, incontrando ancora moltissimi problemi per trovare un alloggio, in quanto la maggior parte erano riservati agli uomini (cosa che la infastidiva molto). Finalmente nel 1938 terminò il suo internato in anestesia al Bellevue e tornò al Columbia Presbyterian Hospital per lavorare nel reparti di anestesia: durante lo stesso anno fu nominata primario di tale reparto. Fu la prima donna a riuscirci.


Apgar anestesista ostetrica

La dottoressa Virginia Apgar nel 1966 mentre visita un neonato.

Dal 1949, Virginia Apgar decise di specializzarsi ulteriormente e si interessò all’anestesia ostetrica: il suo obiettivo era quello di assicurare alle donne che stavano per dare alla luce un bambino, soprattutto se con parto cesareo, il giusto quantitativo di anestetico, ma soprattutto voleva cercare di trovare il modo per ridurre la mortalità delle donne durante il parto, che all’epoca era elevatissima. Entrò a far parte del ‘Columbia’s Sloane Hospital for Women‘, dove già da prima che Virginia arrivasse si stava studiando il problema.
Fin da quando si interessò all’anestesia ostetrica, Virginia spese molto tempo e impegno nello studio degli effetti che gli anestetici utilizzati durante il parto avevano sui neonati, e ancora prima sui feti: si accorse, in particolare, che spesso gli anestetici causavano ai neonati problemi respiratori. Fu anche per questo motivo, dunque, che si iniziò ad utilizzare l’anestesia epidurale piuttosto che quella totale sulle donne che stavano partorendo, dando così alle nuove mamme la possibilità di osservare fin dai primi istanti il proprio bambino.


il punteggio Apgar

un celebre motto della dottoressa Apgar

Virginia si interessò poi al problema della rianimazione: si accorse che molto spesso i neonati che ne avevano bisogno, non erano rianimati nel modo corretto; anzi si rese conto che i metodi usati dai medici erano piuttosto scadenti. In questo ambito, Virginia Apgar diede il suo più grande contributo alla Medicina: il punteggio di Apgar.
Prima dell’introduzione di tale punteggio, i neonati non ricevevano le giuste attenzioni subito dopo la nascita, tanto è vero che molto spesso accadeva che bambini apparentemente sani alla nascita, morivano pochi minuti dopo. L’invenzione di questo codice fu quasi casuale: una mattina del 1949, uno studente chiese alla dott.ssa Apgar quale fosse il metodo migliore per visitare un bambino appena nato; Virginia annotò su un foglio cinque punti da considerare e un relativo punteggio da attribuire al neonato sulla base delle osservazioni effettuate.


un punteggio ed un nome diventato celebre acronimo

I punti da valutare erano: attività cardiaca, attività respiratoria, tono muscolare, reattività alla stimolazione, colorito. Tale codice doveva servire a medici e infermieri in sala parto per stabilire se un neonato avesse bisogno o meno di rianimazione. Un “prototipo”, se così si può definire, del punteggio di Apgar fu presentato nel 1952, sotto il titolo di “A Proposal for a New Method of Evaluation of the Newborn Infant” al congresso della ‘International Anesthesia Research Society‘ e fu poi pubblicato ufficialmente nel 1953.
A partire dal 1962, si iniziò a chiamarlo “punteggio di Apgar”. Il pediatra Joseph Butterfield utilizzò le lettere del cognome APGAR per creare un acronimo che facesse memorizzare meglio agli studenti i cinque punti da analizzare:
A → Appearence (colorito)
P → Pulse (frequenza cardiaca)
G → Grimace (riflessi)
A → Activity (tono muscolare)
R → Respiratory effort (attività respiratoria)
Tale acronimo fu poi pubblicato nel 1963 sul ‘Journal of the American Medical Association‘ (JAMA).
Virginia Apgar morì a New York il 7 agosto 1974.


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