LA SARTORIA AL SERVIZIO DELLA CHIRURGIA: ALEXIS CARREL
Alexis Carrel, il grande chirurgo sperimentale francese, inventò molte tecniche chirurgiche usate per riparare i vasi sanguigni.
Con i progressi dell’anestesia e delle pratiche antisettiche, agli esordi del novecento la chirurgia sperimentale dovette affrontare il problema di collegare i vasi sanguigni, sia arteriosi che venosi, prima di riuscire a porre le basi per lo sviluppo della moderna chirurgia trapiantistica.
Basicamente, la domanda di Carrel era:
‘come posso collegare due tubi delicati e flosci tra le loro estremità?’.
il padre della chirurgia vascolare
Molti prima di Carrel avevano affrontato questo problema usando pezzi di osso o di metallo come impalcatura solida per collegare le terminazioni di vasi sanguigni tra loro, ma complicazioni come infezioni, emorragie e trombosi si riproponevano costantemente.
La soluzione di Carrel richiese un iniziale passo indietro. Egli lasciò la sala operatoria e andò ad imparare a cucire presso le migliori sarte di Francia. In maniera apocrifa, alcuni dicono che Carrel aveva imparato a cucire da sua madre durante la sua fanciullezza. Di lui si raccontò anche che, mentre era ancora studente, riuscì a ‘suturare‘ una cartina per sigarette con oltre ‘500’ punti ultrafini senza romperla.
dalla sartoria alla chirurgia
Ad ogni modo egli divenne a sua volta un eccellente sarto: ritornato alla sala operatoria, Carrel perfezionò la tecnica triangolare per unire tra loro vasi sanguigni nota con il suo nome. A parte il filo di seta, aghi da sartoria e capacità tecnica non era necessario alcun particolare strumento.
Tre punti venivano messi in maniera simmetrica intorno alla circonferenza del vaso che doveva essere collegato. Tirando su questi punti, l’apertura del vaso somiglia non più ad un circolo floscio ma ad un triangolo rigido. Tenendo due di questi vasi triangolarizzati alle loro terminazioni diventava facile cucire intorno in modo da sigillarli tra loro. In questo modo egli riuscì a riparare vasi grandi e piccoli ed a collegarli tra loro in ogni maniera proteggendoli da ogni complicanza.
vedi:
- “Twenty-Four visits to Stockholm: a coincise history of the Rockefeller Nobel Prizes. Part I: Alexis Carrel, 1912 prize in Physiology or Medicine“, By Joseph Luna, 2014 (http://selections.rockefeller.edu/twenty-four-visits-to-stockholm-a-concise-history-of-the-rockefeller-nobel-prizes-part-i-alexis-carrel-1912-prize-in-physiology-or-medicine/)
- “The Flight of the Century: Charles Lindbergh and the Rise of American Aviation” di Thomas Kessner
Felicissima di ritrovare notizie su Alexis Carrel, letto in gioventù. Voglio rileggere: “Un uomo questo sconosciuto” e “Viaggio a Lourdes”. Forse li ho letti quando facevo il Liceo.
Ho letto sul pc la sua biografia ed altre notizie. Come si farebbe a vivere senza pc? Io lo uso solo per approfondire, conoscere, ricordare… Non per fare le parole crociate!
E poi uso la posta elettronica. Non più lettere con francobollo. Viva la civiltà, quando ci comunica il vero, il bello, il buono.