La formazione del feto vista da Adriano Spigelio

LA FORMAZIONE DEL FETO VISTA DA ADRIANO SPIGELIO

Adriano Spigelio (Bruxelles, 1578 – Padova, 7aprile 1625)

La sua formazione avvenne dapprima all’Università di Lovanio e poi a Padova. Allievo di Girolamo Fabrici d’Acquapendente e di Giulio Casseri, dal 1605 Adriano Spigelio (noto anche con i nomi in olandese Adriaan van den Spieghel, o in latino Adrianus Spigelius) divenne professore di anatomia all’Università di Padova.

Abile anche come chirurgo, egli eseguì molteplici trapanazioni craniche, descrisse l’ernia che porta il suo nome e ideò una tecnica operatoria per le fistole anali.
I suoi contributi scientifici più importanti riguardano l’embriologia, la neuroanatomia e l’anatomia addominale ed epatica, in cui descrisse, tra l’altro, il lobo epatico che porta il suo nome. 


un pioniere dell’embriologia

Immagine tratta dal “De Formato Foetu” (tavola VII)

Una sua opera pubblicata postuma nel 1626, il “De Formato Foetu“, comprende un set di 10 tavole ed un test relativo alla gravidanza, la riproduzione e la crescita del feto nel ventre materno.
Le prime quattro tavole mostrano donne in posizione eretta con l’addome aperto, in modo da esporre l’utero de il feto.
Le seguenti due incisioni descrivono dettagli della placenta. Le successive tre tavole mostrano un bambino (e bambine) ancora collegato alla placenta attraverso l’ombelico, nelle altre due con la cavità addominale aperta.  L’ultima è un dettaglio dei genitali del feto femminile.

L’artista è Odoardo Fialetti (1573-1637), allievo di Giovan Battista Cremonini e successivamente del Tintoretto.


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