UN CARDINE DELL’ARTROPLASTICA: TEMISTOCLE GLUCK
I primi interventi di posizionamento di protesi articolari risalgono tra la metà degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 dell’ottocento. Il chirurgo tedesco Themistocles Gluck (30novembre 1853 – 25aprile 1942) credeva che gli esperimenti animali fossero essenziali per la progettazione e l’impianto di artroprotesi articolari negli umani. Egli congegnò ed impiantò in maniera rimarchevole polsi, gomiti, spalle, anche, ginocchia e caviglie nell’essere umano.
ARTICOLAZIONI CON CARDINI IN AVORIO
Nel maggio 1890, Gluck inserì un’articolazione con cardine di avorio (immagini originali nel disegno) nel ginocchio di una ragazza di 17 anni.
Nello stesso anno egli riportò l’esecuzione di 14 artroplastiche, inclusa un’anca, ma fornì i dettagli di soli 5 casi (3 ginocchia, un polso ed un gomito). Tutti e 5 i pazienti soffrivano di Tubercolosi, ma a breve tempo tutte le procedure ebbero successo anche se successivamente tutti i pazienti ebbero problemi di complicazioni legate ad infezioni croniche; tre di queste protesi furono rimosse (il polso ed un ginocchio furono lasciati in sede).
VEDI:
- https://
www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/ articles/PMC3094624/pdf/ 11999_2011_Article_1836.pdf - https://en.wikipedia.org/wiki/Themistocles_Gluck
L’impianto di protesi di ginocchio di Gluck è particolarmente interessante in quanto il dispositivo era stabilizzato nel sito di impianto con un impasto di gesso (solfato di calcio emiidrato) e resine. Anche questa è una significativa innovazione dovuta al Gluck. Tale modalità è attualmente di uso corrente, ed il materiale usato – il cosiddetto “cemento per ossa” – è il polimetimetaacrilato (PMMA), talvolta addizionato con radiopacizzanti (Solfuro di Bario BaSO4) e/o atibiotici.