Adolf Beck, un pioniere dell’elettroencefalografia
Se la mia ipotesi riguardo alla relazione del cambiamento della corrente funzionale con l’origine dello stato attivo in certi centri è corretta, vale a dire che lo sviluppo dell’elettronegatività in un’area della corteccia indica realmente la creazione di uno stato attivo nei centri ivi situati, allora alla stimolazione diretta di quel sito dovrebbe risultare un’oscillazione elettro-negativa ….
Questo era un ragionamento teorico: gli esperimenti hanno dimostrato che era giusto ….
Poiché durante la stimolazione dell’occhio da parte della luce c’era una deviazione positiva di 21 mm e sulla stimolazione diretta della corteccia occipitale vicino all’elettrodo negativo c’era una deviazione di 80 mm nella stessa direzione, ciò non dimostra che questa stessa regione corticale è entrato in uno stato attivo durante la stimolazione con la luce? Ho ottenuto risultati simili stimolando la gamba e la parte corrispondente della corteccia cerebrale, con ciò intendo dire che entrambi davano una deviazione nella direzione della negatività.
[A. Beck, 1890]
Il fisiologo ebreo-polacco Adolf Beck, nato a Cracovia 1gennaio 1863, è considerato uno dei padri dell’elettroencefalografia, esame che descrisse per la prima volta all’età di 27 anni. Attraverso l’uso dei ‘potenziali evocati‘ e della ‘sincronizzazione’, Beck registrò l’attività elettrica della corteccia cerebrale in animali da esperimento, utilizzando come strumenti elettrodi in argilla (gli elettrodi di Du Boys-Reymond, a sinistra della foto) connessi al galvanometro di D’Arsonval (a destra della foto) che era fornito di un piccolo specchio il quale rifletteva il fascio di luce su una scala i cui valori venivano letti ad alta voce, dal momento che al tempo non erano disponibili strumenti di registrazione.
un pioniere dell’elettroencefalografia
L’articolo di Adolf Beck, in lingua tedesca (prima ancora in polacco), “Die Bestimmung der Localisation der Gehirn – und Rückenmarksfunctionen vermittelst der electrischen Erscheinungen” [“La Determinazione della Localizzazione delle funzioni del Cervello e del Midollo Spinale attraverso Aspetti Elettrici“], pubblicato nel 1890 sulla Rivista “Centralblatt für Physiologie“, è diventato un classico dell’elettrofisiologia.
Dopo la pubblicazione dell’articolo, sorse una polemica sulla primogenitura dell’esame elettrocardiografico con Richard Caton, che affermò di aver eseguito a Liverpool esperimenti simili sulle scimmie già da anni.
Beck, insieme all’inglese Richard Caton (26luglio 1842 – 2gennaio 1926) ed al tedesco Hans Berger (21maggio 1873 – 1giugno 1941) va dunque considerato uno dei padri dell’elettroencefalografia.
registrazioni dell’attivita’ cerebrale
Non abbiamo fotografie delle registrazioni di Caton, perché le fotocamere non erano ancora diventate una parte normale dell’attrezzatura di un laboratorio biologico. I primi esempi di fotografie pubblicate da un laboratorio fisiologico sono le correnti cardiache di Marey pubblicate nei “Comptes Rendus dell’Academie de Sciences” nel 1876.
registrazioni dell’attività cerebrale eseguite da Beck
Bisogna quindi attendere il 1890 prima di vedere i disegni raffiguranti siti corticali per la funzione sensoriale che erano stati trovati mediante registrazione elettrica. In Polonia un giovane assistente del dipartimento di fisiologia dell’Università di Jagiellonski a Cracovia, Adolf Beck, non sapendo del lavoro di Caton quindici anni prima, stava cercando inizialmente lo stesso fenomeno, vale a dire i segni elettrici nel cervello degli impulsi che lo raggiungevano dalla periferia. Come Caton prima di lui, ci riuscì e trovò anche l’onda cerebrale. I suoi animali erano principalmente cani e conigli e pubblicò i protocolli di tutti i suoi esperimenti in lingua polacca come tesi per il suo dottorato.
Poiché si trattava di una tesi di dottorato, otteniamo le procedure ed i risultati sperimentali riportati in modo molto più dettagliato rispetto alle pubblicazioni più brevi di Caton nelle riviste mediche. Beck, come Caton prima di lui, aveva scoperto che nel cane si poteva evocare una potenziale di oscillazione come risposta alla luce, a condizione che almeno uno dei suoi elettrodi fosse sulla corteccia occipitale. In due degli esperimenti che ha descritto, ha trovato un piccola deviazione in risposta ad un urlo quando uno degli elettrodi era sulla corteccia temporale.
VITTIMA DELL’OLOCAUSTO
Beck sentì la sfida dei suoi risultati e della sua proposta fu che lo spostamento focale del potenziale su una specifica stimolazione sensoriale significasse una maggiore attività in quel centro corticale. Egli sostenne che se così fosse, un aumento dell’attività prodotta localmente in quel centro avrebbe produrre lo stesso potenziale spostamento. Di conseguenza ha stimolato la corteccia di un cane direttamente con una debole corrente di induzione ed ottenne una marcata deviazione.
Anche Beck in questo periodo non aveva una macchina fotografica, ma disegnò molti schizzi per illustrare i protocolli su cui registrava i movimenti del suo galvanometro in unità numeriche.
Alle scoperte di Caton Beck ne aggiunse un altro: quello della desincronizzazione dell’attività corticale a seguito di stimolazione afferente. Questo fenomeno, confermato in seguito da molti, rimase un’osservazione empirica per quasi sessant’anni, fino alla delucidazione dell’azione desincronizzante sui potenziali corticali del sistema reticolare ascendente.
Beck, come Caton, divenne una figura estremamente importante e molto venerata, diventando alla fine Rettore dell’Università polacca di Lwow. Ma lì finisce il parallelo. Caton visse fino a tarda età, morendo nella sua casa inglese all’età di ottantaquattro anni. Beck all’età di ottant’anni cadde vittima della spinta tedesca a sterminare il popolo ebraico.
Adolf Beck morirà suicida nel campo di concentramento di Leopoli, Ucraina, nell’agosto 1942).
riferimenti:
- https://en.wikipedia.org/wiki/Adolf_Beck_(physiologist)
- https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/0964704X.2013.867600
- https://en.wikipedia.org/wiki/Richard_Caton
- “THE HISTORY OF THE ELECTRICAL ACTIVITY OF THE BRAIN AS A METHOD FOR LOCALIZING SENSORY FUNCTION” by MARY A. B. BRAZIER
- BECK, A., “Oznaczente lokalizacyi u mozgu i rdzeniu za pomoca zjawisk elektry czynch” (Thesis), Krakow, Univ. Jagiellonski, 1890.