I gas mostarda: da veleni di guerra a farmaci antitumorali

I GAS MOSTARDA: DA VELENI DI GUERRA A FARMACI ANTITUMORALI.

Goodman e Gilman non erano interessati alle proprietà vescicanti dei gas mostarda. Rimasero invece affascinati dall’Effetto Krumbhaar – la capacità del gas di decimare i globuli bianchi. Era possibile studiare l’effetto di quei gas o di qualche suo cugino appena un può attenuato, tenerlo a freno in un ambiente controllato, in un ospedale, utilizzando dosi minuscole per andare a colpire i globuli bianchi maligni?
Per verificare questa idea, Alfred Gilman e Louis Goodman cominciarono dagli studi sugli animali. Iniettato per via endovenosa in conigli e topi, il gas mostarda quasi annientò i globuli bianchi sani nel sangue e nel midollo senza produrre sgradevoli effetti vescicanti, dissociando così i due effetti farmacologici.
Incoraggiati, Gilman e Goodman passarono a studi sugli esseri umani, concentrandosi sui linfomi – tumori delle ghiandole linfatiche.
Nel 1942 convinsero un chirurgo toracico, Gustaf Lindskog, a trattare un argentiere quarantottenne di New York malato di linfoma con dieci dosi consecutive di azotoiprite per endovena. Era un esperimento estemporaneo, ma funzionò. Negli uomini, come nei topi, la sostanza produceva remissioni miracolose. Il gonfiore alle ghiandole spariva.
I clinici descrissero il fenomeno come un misterioso ammorbidimento del cancro, come se il duro carapace del granchio che Galeno aveva descritto con tanta efficacia quasi duemila anni prima si fosse sciolto.”


tratto da: “L’Imperatore del Male. Una biografia del Cancro” di Siddhartha Mukherjee, pagg. 152-153]


Nella foto, remissione di tumore ascellare in un paziente affetto da linfosarcoma dopo trattamento con le mostarde azotate nel 1946.


 

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