L’ALBUM FOTOGRAFICO DI DUCHENNE
“Solo la fotografia può mostrare la natura che si osserva in queste specie di manifestazioni patologiche. Nel 1852 io ho avuto l’idea di rappresentare, con l’aiuto di questa meravigliosa procedura, l’azione propria dei muscoli eccitati individualmente attraverso l’elettrizzazione localizzata, ed i problemi funzionali che si possono osservare in seguito ad affezioni muscolari, sia a riposo che durante i movimenti.”
[tratto dalla prefazione dell‘Album di Fotografie Patologiche (1862), complementario dal Libro sull’Elettrizzazione Localizzata, del neurologo francese Guillaume Benjamin-Amand Duchenne (1806-1875).
La foto, la numero 12 dell’album, rappresenta
“un bambino, affetto dall’età di sei anni, da una paralisi atrofica grassosa che ha distrutto i muscoli motori dei suoi arti inferiori.”
IL DOTTOR DUCHENNE
Guillaume-Benjamin-Amand Duchenne de Boulogne (Boulogne-sur-Mer, 17 settembre 1806 – Parigi, 15 settembre 1875) è stato un neurologo francese che riprese le ricerche di Galvani e fece avanzare in modo sostanziale la scienza della elettrofisiologia muscolare.
L’era della neurologia moderna progredì grazie alle scoperte di Duchenne riguardo alla conducibilità dei neurotrasmettitori, l’effetto di lesioni di queste strutture e l’introduzione della biopsia muscolare. Egli fu il primo a praticare la biopsia muscolare, la raccolta di un campione di tessuto vivo con una invenzione che lui chiamò “l’emporte-pièce” (l’arpione di Duchenne). Il suo libro, Mécanisme de la physionomie humaine fu il primo testo di neurofisiologia sull’emozione e stabilì un punto di riferimento nella storia della fotografia in ambito medico.
RIFERIMENTI:
- Album di Fotografie Patologiche (1862), complementario dal Libro sull’Elettrizzazione Localizzata, del neurologo francese Guillaume Benjamin-Amand Duchenne (1806-1875)
- https://it.wikipedia.org/wiki/Guillaume_Benjamin-Amand_Duchenne
- https://fr.wikipedia.org/wiki/Guillaume_Duchenne_de_Boulogne
Charles Darwin collaborò con lui.
Le fotografie delle povere cavie gli servivano per i suoi studi antropologici