Intubazione nel Croup Difterico

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L’INTUBAZIONE nel croup difteirco:  non solo intubazione

‘Le Tubage’, 1904, di Georges Chicotot

Il quadro, disegnato nel 1904 dal celebre medico ed artista Georges Chicotot (1861-1924), si intitole ‘Le Tubage’, e rappresenta il dr Albert Josias (1855-1906), dell’Ospedale Bretonneau di Parigi, nell’atto di disostruire le vie aeree tramite intubazione di un piccolo paziente affetto da ‘croup difterico‘ allo scopo di prevenire la tracheotomia, ultima barriera contro l’asfissia. Ma nel contesto dell’intubazione, c’è qualcosa nel quadro che non ha niente a che vedere con l’intubazione.

L’immagine si inserisce in un contesto di progresso di sviluppo della Medicina Infantile tra la fine dell’ottocento e l’inizio del XX secolo.

contesto storico

Il dr Emile Roux

All’alba del ventesimo secolo, la medicina infantile sembrava entrare in una nuova era, che alla fine consentirà il declino della mortalità infantile, da lungo tempo vissuta come una fatalità. Fino ad allora, le malattie infettive (scarlattina, morbillo, difterite, pertosse, tubercolosi) erano il flagello più formidabile, che decimava i bambini piccoli, specialmente quelli nei quartieri svantaggiati. E l’ospedale, la cui vocazione in quel momento era di accogliere i poveri, rimase per un lungo periodo un luogo di fallimento di fronte alla concentrazione dei piccoli pazienti: nell’ultimo terzo del XIX secolo, fino al 20% dei bambini ospedalizzati moriva dopo aver contratto un’infezione mortale.

Ma la svolta sembra era dietro l’angolo: dal 1880 al 1890, le regole di igiene e antisepsi del “pastorismo” vennero imposte tra le mura degli Ospedale cambiando l’ambiente e le operazioni. Nel 1901 a Parigi, tre nuovi ospedali pediatrici (l’Ospedale Trousseau, l’Ospedale Bretonneau, l’Ospedale Hérold) erano gli emblemi della nuova organizzazione: ad ogni patologia la sua struttura, con uno staff specifico. Come conseguenza dell’era pastoriana, i medici fecero un maggior uso dei test di laboratorio, che consentivano una diagnosi rapida e affidabile.

Alla fine, nel 1894, il dott. Pierre Paul Emile Roux (1853-1933) sviluppò il siero difterico.

Il quadro rappresenta due momenti della Medicina dell’Epoca riguardo la terapia della peggiore complicanza della difterite: il croup. Nel riquadro rosso c’è l’attesa e l’azione dell’intubazione, procedura di emergenza. Nel rettangolo blu c’è la preparazione del siero antidifterico, possibile cura della difterite, uno strumento che potrebbe evitare il rischio del croup e quindi di trattamenti di emergenza pericolosi (come malattia e procedure interventistiche).

La scena del quadro si svolge presso l’Ospedale Bretonneau, e mostra il  dott. Josias che pratica una procedura di intubazione  su un bambino piccolo affetto da croup. Questa malattia rappresentava la forma acuta e fatale della difterite laringea, che minacciava di soffocare i bambini attraverso la formazione di false membrane nella laringe che potevano invadere la trachea e i bronchi.
Fino allo sviluppo del siero della difterite, solo due gesti tecnici per liberare le vie respiratorie potevano dare speranza alla sopravvivenza di questi bambini: la tracheostomia (dal 1818) e l’intubazione.
Nel quadro, al centro della composizione, il medico, è impegnato nell’esecuzione del gesto salvifico. Dietro di lui, un gruppo di studenti ed allievi, la cui successione di volti conduce lo sguardo dello spettatore verso l’azione sicura del medico. Dal viso del bambino, lo sguardo dello spettatore si sposta indietro verso la figura pendente di un tecnico, impegnato a preparare l’iniezione del siero difterico. È con precisione documentaria che il pittore (anche lui un medico) riferisce sul potere della medicina del suo tempo. In caso di emergenza, l’intubazione garantisce la sopravvivenza immediata di un bambino minacciato di asfissia; è il primo passo, la prima tappa. Ma subito dopo, l’iniezione del siero gli apre le vie della cura; il suo futuro si sta davvero giocando in questa seconda fase. L’organizzazione della scena riassume in un certo senso le tre sequenze di questo grande movimento della giovane scienza medica in marcia: a sinistra, l’attesa: gli osservatori trattengono il respiro; al centro, azione nel presente: padronanza e determinazione; a destra, la promessa di un futuro.

Interpretazione

Le opere del pittore Georges Chicotot esprimono anche la convinzione del medico di essere testimone di alcuni dei grandi cambiamenti del suo tempo. La sua intenzione era quella di lasciare dei “documenti per il futuro”. Attento ai metodi di osservazione e disciplina clinica richiesti dall’uso di nuove tecniche mediche, egli lascia con questa tela una visione obiettiva ma fluida del progresso in movimento. Perché l’agitazione, l’emozione e l’ansia inerenti a questa situazione sono evacuate: in realtà un bambino in uno stato di sofferenza respiratoria piange, lotta e non percepisce la dimensione salvifica di una tecnica che lo attacca e ‘spaventa’. Ma la volontà del pittore è di fare “lavoro di scienza e opera d’arte”.
Il realismo del suo disegno di legge serve la grande causa di cui è stato anche l’attore. E le statistiche confermeranno il suo ottimismo: intorno al 1920, la mortalità infantile è scesa all’11%, poi al 5,8% nel 1935. Questo risultato deve tanto alla diffusione dei sieri e dei vaccini quanto al miglioramento generale del livello vita della popolazione francese. 
riferimenti

 

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