Aristotele e le linee della vita della mano

Aristotele e le linee della vita della mano

linee della mano

Alcune vecchie credenze che non hanno alcuna base scientifica hanno in sè un profondo fascino nel racconto della Storia della Scienza e della Medicina, non solo per i miti che raccontano in sè ma anche per il substrato “scientifico” che le ha prodotte a suo tempo.
Un esempio è rappresentato dalle credenze inerenti le linee della vita del palmo della mano.
A suo tempo, il grande filosofo greco Aristotele produsse una serie di opere che rappresentano il vero e proprio atto di nascita della moderna biologia: il cosiddetto “Corpus Biologicum Aristotelicum“. Aristotele, ancor prima di Linneo e Darwin è considerato il padre della biologia in quanto fu fondatore della Anatomia Comparata.
Aristotele paragonò i corpi degli animali sulla base di tre classi rispetto alla posizione del volto dell’animale: alto-basso; avanti-dietro e destra-sinistra. Questo fu un colpo di genio perchè permise di comparare le braccia dei bipedi agli arti anteriori dei quadrupedi, alle ali degli uccelli, alle pinne dei pesci, etc.
In tutta questa struttura analitica che pose le basi della biologia ma anche della veterinaria e della medicina, anche il grande filosofo greco commise una serie di errori madornali.
Con la sua “presunzione” di dover dare una spiegazione razionale ad ogni fenomeno, per cui l’uomo è al centro della Terra che sta al centro dell’Universo, egli arrivò a produrre molte affermazioni che sono state considerate scienza per tanti secoli e perfino millenni, ma che oggi mostrano tutta la loro fragilità logico-scientifica.
Ad esempio la sua biologia costituisce il substrato scientifico della cultura misogena di molte società: Aristotele affermava che l’intelligenza umana era custodita nel calore del sangue, e che dunque le donne erano meno intelligenti degli uomini in quanto avevano meno sangue a causa delle perdite mestruali.
Una curiosa credenza aristotelica che non ha prodotto danni culturali clamorosi ma solo inesattezze scientifica proviene dal cap. 15, Libro I della “Historia Animalium“:

“… La parte interna della mano, il palmo, è carnosa e divisa da linee: i longevi hanno una o due linee che attraversano tutto, mentre chi ha vita breve presenta due linee che non traversano l’intero palmo. …
La parte della gamba composta di molte ossa è il piede. La parte posteriore di questo è il tallone, quella anteriore è divisa e consta di cinque dita, quella inferiore, carnosa, è la pianta, quella posteriore, sul dorso del piede è ricca di tendini.
Parti del dito sono l’unghia e l’articolazione. Chi ha la pianta del piede grossa e non incurvata, e cammina quindi su tutta la pianta, è astuto.”

tratto da:

autore: dott. Concetto De Luca


 

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