Breve storia dell’intubazione in rapida sequenza

Breve storia dell’intubazione in rapida sequenza

Schema dell’Intubazione in Rapida Sequenza (RSI).

Nel 1958, l’aspirazione venne accreditata come la principale causa di morte correlata all’anestesia dagli anestesisti del “General Hospital and Maternity Hospital” di Birmingham, R. G. Snow e J. F. Nunn. Nel loro articolo essi affermavano che “L’inalazione del contenuto gastrico è probabilmente la causa più comune di morte durante l’anestesia. Con l’introduzione dei barbiturici per via endovenosa e dei miorilassanti il problema si è acuito in quanto, con questi agenti, il contenuto gastrico può raggiungere la laringe quando i riflessi protettivi sono sospesi“.

Sorprendentemente, questa causa rimane alquanto frequente tuttoggi. Il Royal College of Anesthetists National Audit Project (NAP4) ha calcolato l’incidenza dell’aspirazione fatale durante l’anestesia generale come in un caso su 340.000, ma riconosce che questa è una probabile sottostima, ed ha riferito che potrebbe essere altrettanto comune come uno caso su 45.000.


il rischio di aspirazione in anestesia

Curtis Lester Mendelson (4settembre 1913 – 13ottobre 2002)

Il rischio di aspirazione stessa è stimato in uno su 2-3.000 durante la chirurgia elettiva e uno su 6-800 durante la chirurgia d’urgenza.

Nel 1946 l’ostetrico e cardiologo statunitense Curtis Lester Mendelson descrisse la sindrome che porta il suo nome. La Sindrome di Mendelson, è una forma di polmonite chimica o polmonite da aspirazione causata dall’aspirazione del contenuto dello stomaco (principalmente acido gastrico) durante il parto sotto anestesia.

Curtis Lester Mendelson aveva studiato alla Cornell University di Ithaca, nello Stato di New York, dove completò la sua formazione medica nel 1938. Successivamente ricevette la sua formazione clinica al New York Hospital, un ospedale fortemente affiliato alla Cornell University, qui si dedicò immediatamente alla sua specialità, ginecologia e ostetricia. Egli lavorò in questo ospedale dal 1938 al 1959.


curtis lester Mendelson

Succinilcolina

Tra il 1932 e il 1945 si erano verificati 66 casi di aspirazione in chirurgia ostetrica al New York Hospital. Poiché l’aspirazione era ovvia in molti casi, a queste complicazioni polmonari furono date una serie di diagnosi nettamente diverse e fantasiose. Per chiarire il problema, Mendelson iniziò a collaborare con una collega, May William, che era responsabile della clinica pediatrica del New York Hospital.

In questo reparto le malattie cardiache reumatiche non erano rare, ed egli si convinse che per affrontare il problema bisognava farlo con un approccio toracico, e si specializzò dunque in cardiologia. Attraverso le sue nuove conoscenze e la cooperazione con i chirurghi toracici, il lavoro di Mendelson ha contribuito in modo significativo a migliorare la prognosi per le donne in gravidanza con anomalie delle valvole cardiache.

Nel suo articolo del 1946, Mendelson affermò che i 66 casi di polmoniti chimiche si erano manifestate tra 44.000 paziente ostetriche sottoposte ad anestesia con etere. Entro due ore dall’aspirazione assistita, le pazienti avevano sviluppato distress respiratorio e cianosi. Di queste due morirono. Le due pazienti decedute avevano ingerito pasti solidi circa 6-7 ore prima del parto, mentre le altre 64 solo cibi liquidi.


verso la rsi

Reid Hunt, uno degli scopritori della succinilcolina.

Questa complicazione dell’anestesia ha portato, in parte, alla raccomandazione di lunga data “nil per os” (abbr. NPO; una frase latina che significa “nulla per bocca”) per le donne in travaglio.

La succinilcolina fu scoperta per la prima volta nel 1906 da Reid Hunt (1870-1948) e René de M. Taveau. Durante lo studio del farmaco, agli animali fu somministrato il curaro che quindi persero le proprietà di blocco neuromuscolare a causa della succinilcolina.
Invece nel 1949 un gruppo italiano guidato da Daniel Bovet fu il primo a descrivere la paralisi indotta da succinilcolina. L’introduzione clinica della succinilcolina è stata descritta nel 1951 da diversi gruppi. Gli articoli pubblicati da Stephen Thesleff e Otto von Dardel in Svezia sono importanti, ma vanno citati anche i lavori di Bruck, Mayrhofer e Hassfurther in Austria, Scurr e Bourne nel Regno Unito e Foldes in America.


la pressione cricoidea e la rsi

Brian Arthur Sellick (1918 – 1996)

La pressione cricoidea fu descritta per la prima volta dall’anestesista britannico Brian Arthur Sellick. Il suo articolo pubblicato nell’agosto 1961 sulla rivista “The Lancet“, si intitolava “Pressione cricoidea per controllare il rigurgito del contenuto dello stomaco durante l’induzione dell’anestesia“.

La tecnica dell’Intubazione in Rapida Sequenza fu introdotta nel 1970 a Pittsburgh, Pennsylvania, da William J. Step e dall’austriaco Peter Safar (12aprile 1924 – 2agosto 2003).

Il loro articolo, intitolato “Rapida Induzione / Intubazione per impedire l’aspirazione del contenuto gastrico“, esordiva così:

“E’ necessaria una tecnica di intubazione tracheale per impedire il rigurgito, il vomito, e l’aspirazione durante l’induzione dell’anestesia generale e durante la rianimazione respiratoria in pazienti che hanno uno stomaco pieno. L’intubazione di pazienti coscienti in anestesia locale non è sempre fattibile o desiderabile, perciò le tecniche di rapida induzione / intubazione stanno diventando sempre più popolari”.


riferimenti:

 

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