INIZIO LUGLIO 2022: OMICRON COME VA?
Ci sono tanti modi di vedere un’epidemia, tanto più che oramai sono quasi due anni e mezzo che la stiamo combattendo contro omicron.
I clinici vi diranno che certamente la pandemia era più aggressiva all’inizio quando si vedevano molte polmoniti interstiziali. Nella primo anno, fino all’autunno del 2020, tante TC del torace di pazienti affetti da Covid-19, nel referto, recavano la dicitura ‘aspetto a vetro smerigliato‘, e questo non era certo una bella cosa per i pazienti.
Altro che tachipirina e vigile attesa, in quel periodo abbiamo combattuto la pandemia con la clava. Farmaci realmente efficaci non ce n’erano; ogni tanto qualche santone ci propinava qualche miracoloso rimedio (mi viene in mente il plaquenil), ma alla fine ogni paziente combatteva il morbo quasi completamente con le proprie difese immunitarie.
Lockdown, mascherine, sieroterapia, terapie intensive, ecc… Non sto a raccontarla, adesso. Credo di averne scritto già abbastanza.
QUALCOSA SULL’EFFICACIA DEI VACCINI
E i vaccini (Pfizer, Moderna, AstraZeneca e J&J) sono stati efficaci? Molto direi, e lo sono ancora. I dati mostrano come la mortalità dei non vaccinati sia ancora molto più elevata rispetto ai soggetti che hanno fatto il richiamo. La protezione si è certamente ridotta, e questo a mio parere per due motivi: a giudicare le due tabelle dell’Istituto Superiore di Sanità sembrerebbe che nei soggetti under 80 si sia creata una certa immunità da esposizione ad omicron, mentre nei soggetti over 80 sembra essersi ridotta l’efficacia del vaccino. Probabilmente ci vorrà un nuovo richiamo. Comunque, possiamo dire al momento che il vaccino non protegge più dal contagio di omicron (come faceva con delta) ma protegge dalle forme severe di malattia negli anziani. Questa forma di malattia non sembra essere più quella grave forma di polmonite interstiziale che colpiva due anni fa ma una forma influenzale in grado di abbattere i soggetti fragili ed anziani.
CEPPI E VARIANTI
E qui ci vengono in aiuto gli altri grafici: essi mostrano chiaramente come da dicembre 2021 (avvento di omicron) i contagi siano notevolmente aumentati (ovviamente non facciamo più lockdown e utilizziamo meno i dispositivi di protezione individuale) ma anche la letalità di omicron è notevolmente diminuita.
Il ceppo di Wuhan, in assenza di vaccinazione, era circa 20 volte più “letale” dell’influenza. Ora, nella popolazione generale, che quasi al 100% è stata vaccinata o è entrata già a contatto con qualche variante del virus, la letalità di omicron è circa 10-15 volte inferiore al ceppo di Wuhan e quindi poco di più dell’influenza, anche se rispetto a questa la stagionalità gli fa un basso ad omicron.
E per il vaccino che ci attendiamo in autunno? Beh, se sarà in grado di proteggere contro la malattia sarà certamente indicato negli anziani e nei soggetti fragili. L’altro aspetto da considerare è se sarà in grado di proteggere dal contagio; se si sarà indicato a tutti, in modo particolare agli operatori sanitari.
articolo del dott. Concetto De Luca
riferimenti:
- Report settimanali dell’Istituto Superiore di Sanità
- Pannello di controllo aggiornato ‘Covid-19’
- Schede riepilogative giornaliere in PDF nazionali e regionali