IL CERVELLO VISTO DALLA CIVILTA’ RINASCIMENTALE
“L’anima pare risiedere nella parte iudiziale e la parte iudiziale pare essere nel loco ove concorrano tutti i sensi, il quale è detto senso-comune. …
I nervi (cioè i tendini) ed i muscoli servono alle corde forate (che sarebbero i nervi nella accezione galenica) come i soldati ai condottieri; e le corde forate servono al senso-comune come i condottieri al capitano; e il senso comune serve all’anima come il capitano serve al suo signore. …
Il senso-comune è sedia dell’anima e la memoria è sua munizione”.
[Leonardo da Vinci]
UN OMAGGIO AL CERVELLO
Oggi 22 luglio 2021, nel #WorldBrainDay mi piace dare un’altra prospettiva del cervello: quella di circa mezzo millennio fa.
Il trattato intitolato “Qualiter caput hominis situatur” (“Come è strutturata la testa umana“, 1307 dc) descrive le posizioni dei diversi processi del pensiero all’interno del cervello.
Questa è un opera risalente ad inizio del XIV secolo e nomina il filosofo greco Aristotele come sua fonte primaria.
Il trattato è accompagnato ad un diagramma del cervello umano che illustra le cinque facoltà del pensiero: 1) “senso comune” (l’etimologia dell’espressione latina deriva dalla locuzione greca ‘κοινὴ αἴσϑησις‘, traducibile come «sensazione comune»), 2) immaginazione, 3) capacità stimativa, 4) cognizione e 5) memoria.
I poteri percettivi del cervello, sono collegati agli organi di senso, in modo particolare gli occhi.
DIAGRAMMI DEL CERVELLO
L’accesso alla memoria (nella parte posteriore della mente) è controllato da un vero e proprio verme (“vermis“) che si credeva si aprisse e chiudesse come una valvola che consente di memorizzare nuovi ricordi o di ricordare quelli vecchi. L’idea di ventricoli o cellette cerebrali deriva dal lavoro del medico e filosofo persiano Avicenna, vissuto intorno all’anno mille.
La “Margarita Philosofica‘, composta dall’umanista e scrittore tedesco Gregor Reisch (1467-1525), è probabilmente la prima opera enciclopedica ad essere stampata e divenuta un elemento essenziale nella storia della scienza per l’attenzione rivolta alla cosiddetta “filosofia naturale“.
Redatta infatti intorno al 1496, venne pubblicata a Friburgo in Brisgovia nel 1503 e riedita almeno una dozzina di volte nel corso del XVI secolo. Dei 12 libri in cui è suddivisa, il decimo tratta di psicologia: in esso è presente un diagramma del cervello simile a quello di oltre un secolo e mezzo prima.
DIVERSE FACOLTA’ INTELLETTIVE E PERCETTIVE
Come si vede dallo schema, scompare la figura del verme in sede pre-occipitale mentre facoltà del “senso comune” è collegata ai sensi della vista, olfatto, udito e gusto.
Lo stesso schema si ripete nel “Congestorium artificiose memoriae” (1533 circa) del religioso tedesco Johann Host von Romberch (1480 circa – 1532 o 1533).
Un discorso a parte, come sempre, merita il nostro Leonardo da Vinci (1452-1519). Leonardo era un vero appassionato di anatomia: riprodusse l’esatta forma dei ventricoli del cervello ricorrendo al metodo dell’introduzione di sostanze liquide solidificabili. Questo gli permise di dare la prima riproduzione di tale cavità. Raffigurò il chiasmo ottico e buona parte dei nervi cranici: sembra sette paia (alla maniera di Galeno) anziché dodici. Affermò nei suoi quaderni che le ramificazioni nervose (che lui chiamava corde forate) fossero collegate al “sensus communis” e quest’ultimo all’anima in una sorta di concatenazione.
IL GENIO DI LEONARDO
Tra i cinque sensi Leonardo mise la vista al posto più alto della gerarchia sensoriale, descrivendola come il mezzo più importante in nostro possesso per comprendere gli infiniti meccanismi della natura.
RIFERIMENTI:
- https://www.youtube.com/watch?v=i-u-Zsd6MDg
- http://www.storiadellamedicina.net/diagramma-medievale-del-cervello-umano/
- “IL CERVELLO E GLI ORGANI INTERNI: Studi anatomici di Leonardo da Vinci“
- http://www.storiadellamedicina.net/?s=MARGARITA+PHILOSOPHICA
- https://it.wikipedia.org/wiki/Gregor_Reisch
- https://it.wikipedia.org/wiki/Johannes_Romberch