Il pioniere delle angioplastiche

Il pioniere delle angioplastiche

Charles Dotter

Il 16gennaio 1964 il radiologo statunitense Charles Theodore Dotter (14giugno 1920 – 15febbraio 1985) eseguì la prima angioplastica percutanea della storia.

In questa data, presso la “Oregon Health and Science University” di Portland, Dotter dilatò percutaneamente una stenosi localizzata sull’arteria femorale superficiale in una donna di 82 anni (di nome Laura Shaw) con ischemia dolorosa e cancrena di arto inferiore che aveva rifiutato l’amputazione della gamba.

Fortunatamente, il chirurgo incaricato del caso sapeva dell’interesse del dottor Dotter per la possibilità di utilizzare un catetere per aprire un’arteria ostruita. Come tutti i radiologi, Charles Dotter eseguiva abitualmente studi di imaging per i chirurghi.


La Percutaneous transluminal angioplasty (PTCA)

Egli infilava un catetere a tubo cavo inserito attraverso un piccolo ago nell’arteria femorale per iniettare il mezzo di contrasto nelle arterie della gamba (e altre), quindi per eseguire una radiografia (angiogramma) che mostrava la circolazione e eventuali blocchi. Utilizzando queste immagini, il chirurgo sapeva dove operare. Ma Dotter aveva una teoria.

E se, invece di usare il catetere solo per la somministrazione del mezzo di contrasto ed ottenere l’imaging, avesse effettivamente potuto spingere il catetere stesso attraverso la stenosi e riaprire la circolazione – dall’interno – senza intervento chirurgico?


una nuova tecnica

E se, invece di limitarsi a visualizzare l’arteria avesse potuto anche curarla?
Data la prognosi infausta e il rifiuto della paziente per l’amputazione, il chirurgo decise di far vedere al dottor Dotter se poteva fare qualcosa.
Dopo aver dilatato con successo la stenosi con un filo guida e cateteri coassiali in teflon, la circolazione ritornò regolare nella gamba. Per quanto riguarda il paziente, il dolore cessò in circa una settimana e l’ulcera guarì completamente. Il suo piede non richiese più l’amputazione e gli angiogrammi di follow-up mostravano che l’arteria era rimasta aperta

L’arteria dilatata rimase aperta fino alla morte della paziente, causata da polmonite, due anni e mezzo dopo.


RIFERIMENTI:

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *